Milano – Una cifra fuori misura? Una somma stellare irrecuperabile? Una multa inutile? Se ne sentono tante in queste ore tra le reazioni di chi ha già saputo che quattro utenti Internet del milanese sono stati sanzionati per 125 milioni di euro, centesimo più centesimo meno.
Dei fatti parla un comunicato della Guardia di Finanza: proprio dal comando provinciale di Milano delle Fiamme Gialle era partita nei mesi scorsi l’operazione Genux che ha consentito di ricostruire le attività online dei 4 denunciati, ai quali si ascrive la messa in condivisione sulle piattaforme di scambio di più di un terabyte di opere protette. Un’operazione che si è avvalsa dell’ausilio tecnico di FPM, la Federazione contro la Pirateria Musicale emanazione di FIMI, la Federazione dell’industria della musica italiana.
Non si tratta, tengono a far sapere i responsabili dell’operazione, di quattro giovani utenti delle piattaforme di peering dediti alla cattura di qualche brano musicale di proprio interesse, quanto invece di persone impegnate nella pubblicazione massiva online senza autorizzazione di ogni genere di materiale.
Sono tutti e quattro considerati heavy uploaders, “grandi condivisori”, pizzicati, spiega la Guardia di Finanza, in una operazione che va inquadrata “in un contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della illecita diffusione di materiale coperto da copyright, che costituisce una grave turbativa del mercato legale e genera mancati introiti all’Erario per milioni di euro all’anno”.
Il blitz scattato ieri nelle abitazioni dei quattro ha portato, secondo le prime stime, al sequestro di circa 120mila opere poste in condivisione. Le perquisizioni, coordinate dal Sostituto procuratore della Procura di Lodi, Alessandra Simion, hanno portato nel complesso al sequestro di 6 computer, 7 hard disk, 2 schede di memoria e alcune migliaia tra CD-R e DVD. Tra gli mp3 sequestrati, fa sapere la Guardia di Finanza, anche le discografie complete di artisti italiani come Vasco Rossi, Elisa e Zucchero, nonché film usciti di recente nelle sale, videogiochi e software come Windows Vista, Microsoft Office, Norton Antivirus e via dicendo.
Tutti e quattro sono dunque stati denunciati per violazione delle normative sul diritto d’autore (633/1941 – art. 171), normative che in casi come questo prevedono, almeno sulla carta, sanzioni potenzialmente molto elevate. Nel comunicato diffuso dalle Fiamme Gialle, come accennato, si afferma: “Ai soggetti responsabili sono state comminate sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 12.521.298,00 Euro, ad un massimo di 125.456.112,00 Euro”.
Ad applaudire i risultati dell’operazione è stata proprio FIMI che ricorda che nelle scorse settimane “anche la GdF di Bergamo ha denunciato diversi soggetti che distribuivano illegalmente musica tramite le reti P2P irrogando sanzioni amministrative per un totale di 8 milioni e mezzo di euro”.
Secondo Enzo Mazza, presidente FIMI, “le istituzioni e le forze di polizia hanno ormai preso atto che la pirateria digitale non è un problema di quattro ragazzetti che scaricano a sbafo ma una seria minaccia per l’industria della creatività. Colpire i grandi spacciatori di musica illegale, costituisce un segnale di fermezza contro una crescente attività organizzata che causa notevoli danni ai nuovi business model della musica in rete”.
Come noto FPM stima le perdite per la filiera della produzione industriale causate dal P2P in 70 milioni di euro l’anno, un valore che copre il 26 per cento del mercato complessivo.