Migrazione DVB-T in Svizzera: il problema delle interferenze di confine

Riunione al MinCom per il coordinamento tecnico


Per primi abbiamo evidenziato i rischi connessi all’attivazione degli impianti elvetici (e non solo) conseguente alla recente Conferenza internazionale sulle tlc di Ginevra (UIT), che ha ridisegnato l’occupazione dello spettro r.e. nelle aree di confine, in proiezione della transizione al digitale televisivo.
La cronica assenza nel nostro ordinamento del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze, già previsto dalla L. 223/90, espone infatti le emittenti private italiane alle interferenze determinate dall’attivazione (beninteso, legittima) di impianti oltreconfine coordinati (a differenza dei nostri) a livello internazionale.
A riguardo dell’attualissimo problema, il 12 dicembre scorso u.s. si è tenuta presso la D.G. del Ministero delle comunicazioni una seconda riunione tesa a quantificare e valutare gli effetti derivanti dall’attuazione del piano di transizione al digitale della Svizzera.
Così scrive a riguardo la Federazione Nazionale Radiotelevisioni, presente all’incontro: “E’ stata effettuata una prima sommaria analisi degli effetti in termini di impatto sul territorio italiano (con particolare riferimento alle aree geografiche delle regioni Lombardia e Piemonte) conseguenti all’attivazione dei primi canali in digitale della Confederazione. La FRT e agli altri operatori presenti hanno suggerito all’Amministrazione di intervenire al più presto presso le Autorità elvetiche, anche attraverso la creazione di un tavolo di discussione comune, al fine di individuare tutte le possibili soluzioni atte a minimizzare le eventuali situazioni interferenziali che dovessero verificarsi a seguito delle accensioni dei nuovi canali. Sulla delicata problematica è stata inoltre avanzata la richiesta di coinvolgere anche il Comitato Nazionale Italia Digitale”.
Una patata storicamente bollente, quelle delle interferenze nelle aree di confine, che, se non gestita con dovizia, rischia di creare anche in ambtio tv gli effetti deleteri che le attivazioni degli impianti di Castel San Pietro (Chiasso CH) ebbero nel 2004 (come hanno tuttora) in modulazione di frequenza.

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