da Franco Abruzzo.it
Bruxelles, 27 febbraio 2008. La Commissione europea ha inflitto, oggi a Bruxelles, una multa record da 899 milioni di euro alla Microsoft per non aver applicato la decisione dell’antitrust comunitario del marzo 2004, poi confermata dal Tribunale di primo grado dell’Ue nel settembre 2007, che aveva constatato l’abuso di posizione dominante del gigante mondiale dell’informatica, e gli aveva imposto di rendere accessibili, a condizioni ragionevoli e non discriminatorie, le informazioni dettagliate e complete per permettere l’interoperabilità dei propri sistemi operativi con i software dei concorrenti. La multa decisa oggi sanziona il non rispetto, fino al 22 ottobre 2007, degli obblighi conseguenti a quella decisione. Microsoft, secondo la Commissione, ha continuato a fatturare fino a quella data dei “prezzi eccessivi per poter accedere alla documentazione d’interfaccia destinata ai server di gruppi di lavoro”, ossia alle unità interconnesse di uffici e aziende con network interni. Lo stesso Esecutivo Ue riconosce che solo a partire dal 22 ottobre scorso (con tre anni di ritardo) la società di Redmond ha cominciato a mettersi in regola, fornendo le informazioni sull’interoperabilità ai concorrenti, attraverso il rilascio di una specifica licenza al prezzo forfettario (giudicato finalmente ragionevole da Bruxelles) di 10.000 euro, e di una licenza facoltativa per il brevetto mondiale che prevede il pagamento di ‘royalties’ ridotte pari allo 0,4% del fatturato generato dai prodotti dei titolari della licenza stessa.
“Microsoft è stata la prima società in cinquant’anni di politica Ue della concorrenza che la Commissione ha dovuto multare per non aver obbedito a una decisione dell’antitrust comunitario”, ha affermato il commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes. “Spero – ha aggiunto – che la decisione odierna chiuda il capitolo nero nella storia delle inadempienze di Microsoft rispetto alla decisione della Commissione del marzo 2004, e che i princìpi di quella decisione, confermati dalla sentenza del Tribunale di prima istanza, detteranno la condotta futura di Microsoft”. (Apcom)