Rammentate la litania dei celebratori del digitale terrestre? Una “grande opportunità”, una “svolta epocale”, un “salto nel futuro” e via via con stornelli di differente intensità.
I menestrelli della tv numerica imbesuivano gli editori locali inneggiando all’attività di operatore di rete, evidenziando come essa costituisse una forma di eldorado. Basta notti insonni, pensando a raccattare pubblicità per pagare i costosi contenuti del palinsesto: il problema, dopo l’ottenimento di capienti mux DTT, sarebbe stato solo quello di scegliere tra facoltosi content provider in fila fuori dalla loro porta. Come è finita si sa: il sogno è divenuto incubo e l’eldorado si è tramutato in hell (poco) dorado. E la fila c’è effettivamente, ma è fuori dalla porta dei fornitori di contenuti ed è costituita da network provider pronti a offrire ciascuno meno dell’altro nello sforzo di piazzare capacità trasmissiva invenduta. Un problema tanto grande da pressare il governo a valutare di concedere l’opportunità di rottamare mux DTT a favore degli operatori LTE anche ai provider tv nazionali.