Ricomincerà il 21 gennaio prossimo l’udienza del processo. In quella occasione, le parti discuteranno della contestazione formulata dal pm Fabio De Pasquale e relativa a una presunta frode fiscale fino al 2003. Oggi i giudici hanno dichiarato prescritto il reato di falso in bilancio e, pertanto, per alcuni degli imputati, tra cui Silvio Berlusconi rimangono, appunto, le accuse di frode fiscale e per altri di riciclaggio. Esce definitivamente di scena da questo processo, invece, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.
GHEDINI, ULTIMA CONTESTAZIONE IMPOSSIBILE – Secondo uno dei difensori di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, la contestazione suppletiva per frode fiscale fino al 2003 dimostra che “si vuole tenere per forza Silvio Berlusconi in un processo con una asserita frode fiscale nell’epoca in cui era al governo ed era quindi impossibile che si occupasse di ogni singola fattura”. Per Ghedini, “il pm si è accorto che la contestazione suppletiva dell’ottobre scorso per falso in bilancio era stata fatta quando ormai il reato era prescritto” e, pertanto, ne ha presentata un’altra. Berlusconi sarà contento della decisione del tribunale di oggi? “Non direi, è esausto, non è possibile che oggi il pm abbia presentato una nuova contestazione sulla scorta di elementi in suo possesso da dieci anni”. “Sono documenti – ha concluso Ghedini con una battuta – che ormai hanno la patente, possono quasi andare in giro da soli”