L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha aperto un’istruttoria su Mediaset (RTI) per accertare le caratteristiche dei contenuti dei diversi canali.
L’obiettivo è quello di verificare se il numero complessivo di programmi nazionali trasmessi da Mediaset su frequenze terrestri analogiche e digitali va oltre il limite del 20% previsto dalla legge. Lo rende noto l’associazione Altroconsumo, che spiega come "L’analisi dell’Agcom dovrebbe valutare se fra i canali Mediaset rientrano anche i Pay per view e i cosiddetti canali +1, trasmessi in differita di un’ora". "Come abbiamo già sostenuto in un esposto presentato il 18 marzo scorso – spiegano i consumatori – questi devono essere considerati parte integrante dell’offerta di contenuti dell’azienda. Secondo i nostri calcoli, Mediaset, essendo titolare di almeno quattordici palinsesti tv, detiene ben il 29,7% del totale dei programmi televisivi. E così facendo viola la legge. La soglia massima prevista del 20% è indicata nel Testo unico della radiotelevisione e serve a tutelare il pluralismo e la concorrenza nel sistema integrato delle comunicazioni. "Affinché si metta fine alle violazioni di Mediaset, abbiamo inviato l’esposto anche all’Antitrust e alla Direzione generale concorrenza della Commissione europea. Dove fra l’altro è ancora aperto il fascicolo di procedura di infrazione contro il Governo italiano, in seguito a un nostro esposto del 2005. In quella occasione avevamo denunciato l’emergere di un duopolio televisivo e la mancanza di concorrenza nel passaggio dall’analogico al digitale", conclude il comunicato di Altroconsumo.