Secondo quanto diffuso da “Milano Finanza”, la Mediapason starebbe elaborando un piano che prevede l’accordo con la DMail, società quotata sul segmento Star di Piazza Affari, per la creazione di una newco, nella quale far confluire gli asset del gruppo che fa capo a Sandro Parenzo ed una fetta del business della società il cui maggior azionista ed amministratore delegato è Adrio De Carolis, ossia quella inerente il settore editoriale e le attività di vendita online e a distanza.
La Mediapason è il gruppo proprietario di Tele Lombardia e Antenna 3, due delle maggiori reti regionali italiane, che insieme collezionano 2,3 milioni di telespettatori, e di 29 periodici che tirano in totale 140 mila copie. Secondo le indiscrezioni, per l’affare sarebbe già stato siglato un accordo di riservatezza, che avrebbe incontrato il favore e l’interesse anche di Antonio Percassi, Michele Di Nora e Gianluigi Viganò, azionisti storici, assieme all’ad De Carolis, della società impegnata nel business della vendita online di prodotti di tecnologia, per la casa, il tempo libero, la salute e la bellezza.
Le due società che starebbero per costituire una newco hanno, comunque, un giro d’affari assolutamente paragonabile tra loro: gli ultimi dati disponibili per Mediapason (riferiti al 2006) parlano d’un business da 24,9 milioni di euro, con un margine operativo lordo pari a 4 milioni. Non si discosta di molto la società di De Carolis, il cui volume d’affari del 2007 è stato stimato in 25 milioni, con un mol di 2,5 milioni.
L’ultima questione da risolvere prima dell’accordo, comunque, sarebbe la posizione di Urbano Cairo. Il boss della Cairo Comunications (editore di libri, nonché d’alcuni periodici nazionali), oltre che presidente del Torino calcio, detiene il 10% delle azioni di DMail e quindi ha un certo peso all’interno del Consiglio d’Amministrazione.
Ieri, intanto, nonostante il diffondersi della notizia, il titolo della società di de Carolis ha registrato un brusco calo nel listino borsistico, perdendo il 5,67% e chiudendo la giornata sotto la soglia dei 10 euro per azione (precisamente 9,7 euro). (L.B. per NL)