Media Usa: è caduto il divieto di possedere una tv e un giornale

La Federal Communications Commission ha votato a favore dell’allentamento delle restrizioni sulla proprietà dei media nelle 20 principali città americane


da Franco Abruzzo.it

Washington, 19 dicembre 2007. La Federal Communications Commission ha votato a favore dell’allentamento delle restrizioni sulla proprietà dei media nelle 20 principali città americane, nonostante le obiezioni dei gruppi dei consumatori e la minaccia di alcuni senatori di annullare il voto. La Fcc ha votato con 3 sì (dei commissari Repubblicani) e 2 no (i Democratici) per modificare il divieto, che esisteva da 32 anni, di possedere un giornale e una rete tv sullo stesso mercato. Il presidente della Fcc, il Republicano Kevin Martin, ha definito la modifica della legge “un allentamento del divieto relativamente piccolo” e ha detto che “potrebbe aiutare a prevenire l’erosione nella copertura mediatica locale”. Ma il Commissario Democratico Jonathan Adelstein ha commentato: “La Fcc non ha mai commesso un atto così palese di sfida contro il Congresso. La legge non dice che dobbiamo stare al servizio di coloro che vogliono trarre profitto utilizzando le onde pubbliche, la legge ci impone invece di servire l’interesse pubblico”, ha aggiunto. “E il pubblico ci ha più volte ripetuto che non è interessato in un ulteriore consolidamento” nella monopolizzazione dei media.
Le norme finora in vigore vietavano di possedere un giornale e una televisione o stazione radio sullo stesso mercato, a meno che la Fcc non garantisse una deroga. Chi si è opposto all’allentamento del bando dice che la nuova legge porterà a un consolidamento dell’industria, eliminerà le voci indipendenti e degraderà la copertura di news locale. Inoltre, i critici dicono che sarà un incentivo alla concessione di una serie di deroghe ben oltre i 20 mercati principali. Il giorno prima dell’approvazione delle nuove norme da parte della Fcc, un gruppo di 25 senatori ha mandato una lettera a Martin in cui ha scritto: “faremo in modo di revocare la norma e annullare il voto”; secondo questi senatori, la Fcc non ha dedicato abbastanza tempo a studiare il tema e non ha preso in considerazione a sufficienza le richieste del pubblico. (9colonne).

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