Si sta estendendo in tutti i paesi europei il dibattito sulle modalità di protezione dei servizi di media audiovisivi di interesse generale (SMAV IG, cioè le emittenti radiotelevisive per come le conosciamo) dall’aggressione delle piattaforme OTT mondiali ed ora anche dall’intelligenza artificiale applicata all’informazione.
Un’espansione, quella della I.A. nel settore dell’informazione, che comporta l’esigenza di estensione dei meccanismi di protezione in corso di introduzione per la stampa, la tv, la radio, anche ai portali di informazione online minori.
Le due strade parallele per la protezione dell’informazione
Facciamo il punto.
Le misure in corso di studio o, in qualche caso, già di applicazione, quasi sempre, si sviluppano su due strade parallele: la prominence dei SMAV IG su device connessi (smart tv, smart speaker, smartphone, ecc.), estesa, dopo la nostra intensa sollecitazione, anche all’automotive (dashboard auto interconnesse) per la radiofonia ed il sostegno economico governativo alle imprese.
Cosa è la prominence
Con prominence, lo ricordiamo, si intende l’assegnazione di una rilevanza specifica ai SMAV IG nei menù recanti l’estesa offerta contenutistica dei dispositivi connessi (tipicamente le smart tv), che tendono ormai ad emarginare le icone dei media lineari nei confronti di quelle delle piattaforme OTT mondiali (il caso da manuale sono i tasti preferenziali di Netflix, Prime Video, Rakuten, ecc. sui telecomandi dei televisori).
Universo contenustico in espansione
Ma anche, più in generale, l’evidenza degli stessi SMAV IG in un universo contenutistico sempre più vasto, che, al pari dei motori di ricerca sul web, impone strumenti di facilitazione per gli utenti interessati a raggiungerli.
Ricerca cross-platform
Tanto più che la nuova frontiera della ricerca contenustica audio/visiva è quella cross-platform, a cui i produttori di televisori si stanno velocemente adeguando, proponendo, sui modelli più recenti, l’accesso diretto agli ultimi contenuti visionati su diverse piattaforme (es. Netflix, RaiPlay, Prime Video, YouTube) senza dover entrare ed uscire singolarmente dalle stesse.
I.A. più pericolosa degli OTT per i media tradizionali
Ma se il progressivo dominio dei produttori di device (Samsung ed LG in testa), che ormai si sviluppano anche editorialmente (o quantomeno come gatekeeper) come gestori diretti di bouquet propri (come Samsung Plus e LG Channels) e le piattaforme OTT mondiali (Google, Facebook, Amazon, Netflix, ecc.) nell’ambito mediatico è sotto gli occhi di tutti, lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale – le cui potenzialità/capacità raddoppiano ogni sei mesi secondo una revisione della Legge di Moore (il fondatore della Intel che a metà anni ’70 aveva pronosticato che “la complessità di un microcircuito, misurata ad esempio tramite il numero di transistor per chip, raddoppia ogni 18 mesi (e quadruplica quindi ogni 3 anni)” – impone l’introduzione di misure di protezione dei contenuti realizzati dalle imprese editrici (siano esse della radio, della tv, online, o della carta stampata) dall’assimilazione e rielaborazione da parte delle cd I.A. generative e predittive.
Non solo diritto d’autore
Una questione, che, evidentemente, non riguarda solo gli aspetti autoriali.
L’iniziativa di protezione della Svizzera
L’ultima iniziativa di protezione in ordine di tempo è il “sostegno ai media indipendente dal canale di diffusione” proposto dal Consiglio federale elvetico qualche giorno fa.
Rischi per la varietà del paesaggio mediatico
“Molte aziende devono far fronte al progressivo calo della fruizione dei media tradizionali e quindi alla diminuzione degli introiti pubblicitari. Ciò influisce sulla varietà del paesaggio mediatico svizzero. Un rapporto in adempimento del postulato Christ (21.3781), adottato dal Consiglio federale nella sua seduta del 21 febbraio 2024, presenta varie opzioni per un sostegno statale ai media orientato al futuro“, spiega una nota dell’Ufcom, l’Ufficio federale delle comunicazioni.
Sostegno economico
Nel suo rapporto, il Consiglio federale si concentra su un sostegno di tipo economico a favore di tutti i media elettronici, compresi quelli online. “Questo – si legge nella nota illustrativa – consentirebbe, ad esempio, di dare un contributo alle imprese radiotelevisive che attualmente non hanno alcun mandato di prestazioni e alle offerte online di case editrici ed editori o redattori indipendenti”.
Modalità di calcolo della misura di protezione
“L’importo del sostegno potrebbe essere misurato in base al numero di posti di lavoro per i professionisti dei media o al fatturato. A seconda dell’opzione scelta, i media più piccoli potrebbero ricevere un sostegno maggiore rispetto a quelli più grandi. Anche i media gratuiti potrebbero beneficiare di un sostegno”, continua il rapporto.
Approccio normativo
“L’attuale legge sulla radiotelevisione dovrebbe essere sostituita da una nuova legge sui media elettronici, che consentirebbe di adempiere ai mandati di prestazioni non solo attraverso la radio e la televisione, bensì anche tramite le offerte online”.
Il settimo potere
L‘Intelligenza Artificiale, il settimo potere (dopo quelli legislativo, esecutivo, giudiziario, della stampa, della tv, dei social), è già realtà ed il suo sviluppo non può essere inibito.
Regolamentazione e bilanciamento
Ma va, da una parte, regolamentato (banalmente partendo dal modello delle “Tre leggi della robotica”, i precetti scritti da Isaac Asimov negli anni ’40 del secolo scorso) e dall’altra bilanciato da misure di sostegno alle componenti creative umane.
I.A. rassicura: non sono un problema per voi
A proposito, la “rassicurante” immagine di apertura è stata realizzata dall’intelligenza artificiale con l’elaborazione del prompt: “I media tradizionali necessitano di protezione dall’ingerenza dell’intelligenza artificiale?”.