Con una crescita del 55% in due anni, la pubblicità online si conferma la principale voce di ricavo del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC 2024, sui dati del 2022), rappresentando il 32,6% del totale. Tuttavia, la concentrazione delle risorse in pochi grandi operatori come Rai, Alphabet/Google e Comcast/Sky solleva interrogativi sul pluralismo informativo e sull’equilibrio competitivo.
Guardando al 2025, il SIC è destinato a crescere grazie alla spinta della pubblicità digitale e alla monetizzazione ibrida delle piattaforme di streaming. Ma le sfide legate alla regolamentazione e all’innovazione tecnologica saranno determinanti per garantirne la sostenibilità e la diversità.
Sintesi
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accertato il valore economico complessivo del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) per l’anno 2022 (cd. SIC 2024), stimato in 19,4 miliardi di euro, pari all’1% del PIL.
Quanto alla distribuzione delle fonti di ricavo che compongo il valore complessivo del SIC per l’anno 2022, dall’analisi emerge con chiarezza il primato della pubblicità online (6,3 miliardi nel 2022, pari al 32,6% del SIC), con una crescita che prosegue a ritmi sostenuti (+55% in due anni) ed un divario sempre più pronunciato rispetto alle risorse pubblicitarie sui mezzi tradizionali (che rimangono costanti rispetto all’anno precedente, per un valore di 4,98 miliardi, pari al 29,6%).
I ricavi derivanti dai fondi pubblici incidono per il 12,2% sul valore del SIC 2024, mentre quelli riferibili alla vendita diretta di prodotti e servizi incidono per il 29,4%, con un aumento consistente dei ricavi delle offerte televisive a pagamento su Internet, a fronte della dinamica negativa, sia dei ricavi generati dagli abbonamenti alla pay tv satellitare, sia degli introiti ottenuti dalla vendita di copie di quotidiani.
Il valore del SIC 2024 (sul 2022) e il suo impatto economico
Il SIC 2024 (qui per scaricare la delibera 402/24/CONS) ha registrato nel 2022 un valore complessivo di 19,4 miliardi di euro, confermandosi un pilastro dell’economia nazionale con un’incidenza dell’1% sul PIL. La pubblicità rimane il motore trainante, rappresentando il 58,3% delle risorse complessive, seguita dalla vendita di prodotti e servizi (29,4%) e dai fondi pubblici (12,2%).
Pubblicità online principale voce di ricavo
“La pubblicità online, con 6,3 miliardi di euro, è la principale voce di ricavo”, sottolinea il rapporto, evidenziando il ruolo predominante delle piattaforme digitali.
Prospettive di crescita: cosa aspettarsi nel 2025
Guardando al 2025, è lecito prevedere un ulteriore aumento della spesa pubblicitaria digitale, che potrebbe raggiungere il 40% dei ricavi complessivi. Le piattaforme digitali come Alphabet/Google e Meta/Facebook continueranno a guadagnare quote di mercato grazie a tecnologie di targettizzazione sempre più avanzate, si legge nell’Allegato A alla Del. n. 502/24/CONS che forma il SIC 2024.
OTT sempre più al top
Inoltre, la crescita degli abbonamenti a piattaforme di streaming come Netflix, Prime Video, Disney e DAZN potrebbe consolidare la monetizzazione ibrida, bilanciando i ricavi da pubblicità con quelli degli utenti finali.
La concentrazione del mercato e i rischi per il pluralismo
Nel 2022, i primi quattro operatori del SIC – Rai, Alphabet/Google, Comcast/Sky e Fininvest – detenevano oltre il 40% delle risorse complessive, sollevando preoccupazioni sulla concentrazione economica.
Polarizzazione dei ricavi
Questo trend rischia di intensificarsi nel 2025, con un’ulteriore polarizzazione dei ricavi a favore delle piattaforme globali, avverte il rapporto. Il pluralismo informativo potrebbe essere messo alla prova, richiedendo interventi regolatori mirati.
La crescita della pubblicità digitale: un trend inarrestabile
Con una crescita prevista del 10% annuo entro il 2025, la pubblicità digitale rappresenterà il segmento più dinamico del SIC. “La capacità delle piattaforme digitali di offrire soluzioni pubblicitarie personalizzate continuerà ad attrarre investimenti” evidenzia Agcom nella sua analisi SIC 2024.
Interrogativi sulla capacità dei media di mantenere competitività
Tuttavia, questa dinamica pone interrogativi sulla capacità dei media tradizionali di mantenere la propria competitività in un mercato sempre più digitalizzato.
Le nuove sfide tecnologiche: IA e contenuti personalizzati
Entro il 2025, l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di raccomandazione giocheranno un ruolo sempre più rilevante nel SIC. “Le piattaforme digitali saranno in grado di offrire contenuti altamente personalizzati, aumentando l’engagement e la fedeltà degli utenti” si legge nell’allegato alla Del. 502/24/CONS.
Integrità editoriale
Per i media tradizionali, la sfida sarà adottare queste tecnologie per migliorare l’esperienza utente senza sacrificare l’integrità editoriale.
La pubblicità vs i fondi pubblici: un divario crescente
La pubblicità, con il 58,3% delle risorse nel 2022, continuerà a dominare il SIC, mentre i fondi pubblici rimarranno stabili o in lieve declino. “Il canone RAI rappresenta ancora una componente chiave, ma la dipendenza dal mercato pubblicitario è destinata ad aumentare” annota Agcom.
Vulnerabilità delle emittenti pubbliche
Uno scenario che accentua la vulnerabilità delle emittenti pubbliche, che dovranno diversificare le proprie fonti di finanziamento per mantenere la sostenibilità economica.
La roadmap per il 2025: regolamentazione e innovazione
Per garantire un equilibrio tra innovazione e pluralismo, Agcom sottolinea la necessità di interventi regolatori. “È essenziale vigilare sulle posizioni dominanti e incentivare modelli di business sostenibili per i media tradizionali,” si legge nello studio SIC 2024.
Blockchain e IA
Allo stesso tempo, l’adozione di tecnologie emergenti come blockchain e IA potrebbe favorire una maggiore trasparenza nella distribuzione dei ricavi pubblicitari e nei modelli di monetizzazione.
Espansione ibrida
Il SIC 2024 mostra un bivio tra crescita economica e sfide normative. Nel il 2025 si prevede un’espansione guidata dalla pubblicità digitale e dai modelli ibridi di monetizzazione, ma la concentrazione delle risorse in poche piattaforme globali rischia di minare il pluralismo informativo.
La sfida
“La sfida per il futuro sarà creare un ecosistema mediatico in grado di bilanciare innovazione, diversità e sostenibilità economica” conclude il rapporto.
Capacità di anticipare i trend
La capacità di anticipare i trend e adottare strategie proattive sarà cruciale per affrontare le trasformazioni in atto. (G.M. per NL)