SIC 2019: Radio rappresenta solo 8% (77% ricavi da pubblicità) del Sistema Integrato Comunicazioni. Metà dei ricavi (55%) deriva da SMA in chiaro, mentre 37% pay, di cui i ricavi (3 mld) sono a -6,6%. Con però il peso della componente online a +39,6%.
Agcom ha pubblicato la Delibera n. 13/21/CONS relative alle risultanze della verifica sul SIC 2019 (Sistema Integrato delle Comunicazioni).
Le aree del SIC
Le aree di attività del SIC afferiscono a: servizi di media audiovisivi e radio; editoria quotidiana e periodica (e agenzie di stampa); editoria annuaristica; editoria elettronica e pubblicità online; cinema; pubblicità esterna; iniziative di comunicazione di prodotti e servizi e sponsorizzazioni.
SIC 2019 Anche nel 2019 la Tv ha dominato il SIC, ma, all’interno, on demand galoppa
La parte ampiamente maggioritaria degli introiti dell’intera area afferisce al comparto televisivo.
Nello specifico, oltre la metà dei ricavi (55%) deriva dal settore dei servizi di media audiovisivi in chiaro. Il il 37% degli stessi è ascrivibile ai servizi di media audiovisivi a pagamento.
Radio minoritaria in SIC 2019: solo 8%
Una quota sensibilmente inferiore (pari all’8%) è riconducibile al mezzo radiofonico.
Esaminando nel dettaglio la composizione dei ricavi dei tre ambiti, si rileva innanzitutto come i servizi di media audiovisivi in chiaro (considerando entrambi i segmenti, nazionale e locale) assumano, nel 2019, un valore di 4,8 miliardi, in leggera flessione rispetto al 2018.
Pubblicità nel 2019 in calo rispetto al 2018. Figurarsi nel 2020
Su tale andamento, incide la variazione negativa della raccolta pubblicitaria (di poco inferiore ai 3 miliardi di euro, -3,9% rispetto al 2018). Valore che rappresenta la principale fonte di finanziamento del settore.
Su risorse da fondi pubblici. Che non è un bene
Cresce, invece, la restante parte delle risorse economiche, che deriva da fondi pubblici. Il canone corrisposto dai cittadini per la detenzione degli apparecchi televisivi, che vale 1,7
miliardi e i contributi pubblici (convenzioni e provvidenze) agli operatori del settore contabilizzati nell’anno, pari a 175 milioni.
Il peso del canone
La quota parte di canone imputabile all’attività televisiva è stata calcolata da Agcom applicando al valore totale degli introiti derivanti dal canone radiotelevisivo una percentuale pari alla quota di costi diretti attribuiti a tale attività sul totale dei costi diretti del servizio pubblico (c.d. aggregato A della contabilità separata di RAI). In particolare, per il calcolo del valore del canone, si è fatto riferimento alla contabilità separata RAI dell’ultimo esercizio disponibile.
Composizione risorse SMA pay: 3,2 miliardi. Di cui 93% imputabile a vendita offerte tv
Passando ad analizzare la composizione delle risorse dei servizi di media audiovisivi a pagamento, che si attestano nel SIC 2019 sui 3,2 miliardi, il 93% dei ricavi del comparto sia imputabile alla vendita agli utenti di offerte televisive. In proposito, si rileva che tra le offerte televisive a pagamento rientrano, oltre a quelle disponibili sulle piattaforme satellitare e digitale terrestre (pay Tv, pay per view), anche quelle fruibili
attraverso il web (S-VOD, EST, T-VOD).
On demand IP +39,6%
Più specificamente, se, nell’insieme del SIC 2019, i ricavi derivanti dalle offerte televisive a pagamento (3 miliardi) diminuiscono del 6,6%, la componente online delle stesse registra un deciso incremento (+39,6%).
Di minore entità sono i ricavi provenienti dagli inserzionisti, che, a fronte di una riduzione del 24,6%, scendono, nel 2019, a 228 milioni.
Le offerte televisive a pagamento si riferiscono a tutte le piattaforme: satellite, digitale terrestre e internet (S-VOD, EST, T-VOD). Il valore della pubblicità comprende anche televendite e sponsorizzazioni; non include i ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria online.
Radio: 77% ricavi da pubblicità
Con riferimento alla radio, le fonti di finanziamento nel SIC 2019 raggiungono i 692 milioni, mostrando un incremento del 4,1%.
Il 77% delle stesse, è costituito da quanto ricavato attraverso la raccolta pubblicitaria, pari a 533 milioni, mentre gli introiti generati dalla riscossione del canone, che valgono 106 milioni, rappresentano il 15% del totale. Più basso, benché in aumento, l’ammontare dei contributi pubblici, pari a 54 milioni di euro (8% del comparto).
Canone Radio RAI
La quota parte di canone imputabile all’attività radiofonica è stata calcolata applicando al valore totale degli introiti derivanti dal canone radiotelevisivo una percentuale pari alla quota di costi diretti attribuiti a tale attività sul totale dei costi diretti del servizio pubblico (c.d. aggregato A della contabilità separata di RAI). In particolare, per il calcolo del valore del canone, si è fatto riferimento alla contabilità separata RAI dell’ultimo esercizio disponibile. (E.G. per NL)