Il 25/09/2018 è stato presentato presso il Senato della Repubblica, Palazzo Giustiniani, il primo rapporto Auditel-Censis sulle abitudini degli italiani.
Durante questo incontro Andrea Imperiali, Presidente di Auditel, ha spiegato che “grazie alla collaborazione e alla costante interazione con le principali istituzioni statistiche del Paese, Auditel ha potuto perfezionare e validare un approccio assolutamente originale e lontano dai luoghi comuni per fotografare le trasformazioni in atto nella società italiana. Ora, assieme al Censis [Centro Studi Investimenti Sociali, ndr], abbiamo deciso di sistematizzare e rendere pubbliche le risultanze della Ricerca di Base Auditel che rende possibile un racconto reale della nostra società”.
Molte abitudini sono effettivamente cambiate negli ultimi anni ed alcune di queste hanno addirittura stravolto i rapporti sociali tra gli individui.
Dalla ricerca emerge che il 97,1% delle famiglie italiane possiede un televisore, in assoluto il dispositivo più utilizzato, per un valore totale che supera i 43 mln di schermi. A rafforzare tale supremazia vi è anche il dato delle Smart Tv: il 19,3% delle famiglie ne possiede una oppure ha un apparecchio tradizionale connesso ad Internet.
Ma non solo. I pc portatili sono 14 mln, quelli fissi sono 5,6 mln e i tablet 7,4 mln. Quasi di pari passo con i televisori viaggiano gli smartphone che sono presenti nel 95% dei nuclei familiari.
Tuttavia ciò che fa maggiormente riflettere riguarda i minori che usufruiscono dei vari device, in particolare, quelli di età compresa tra i 4 e i 10 anni. Auditel li definisce “precoci digitali”: in questo range il 17,6% ha il cellulare, il 24,2% il computer portatile e il 49,2% è connesso al web.
Coloro che sono nati dal 2000 in poi sono, infatti, la prova tangibile di come siano cambiate le interazioni, sia fra coetanei che con i familiari. Mentre il televisore, tradizionalmente, ha sempre rappresentato un momento di aggregazione famigliare, lo smartphone – ora sempre più presente – tende invece a isolare chi lo utilizza: “Il consumo individuale legato agli smartphone connessi al web fa saltare quella quotidiana ritualità conviviale costruita intorno alla visione dei programmi televisivi. Il Rapporto Auditel-Censis ha messo sotto i nostri occhi la portata della sfida, visto anche l’intenso e precoce utilizzo dei device digitali da parte di adolescenti e bambini” ha così affermato il Presidente del Censis Giuseppe De Rita.
Concetto ribadito poi da Claudio Durigon, Sottosegretario alle politiche sociali e al lavoro, anch’egli relatore alla presentazione: “Il rapporto delinea efficacemente una famiglia di fatto, reale, al cui interno sono presenti elementi disgregatori ed erosivi, come lo smartphone, che azzerano formidabilmente i momenti di aggregazione collettiva”. Viene quindi evidenziato un tema che molte famiglie si trovano ad affrontare già da molto tempo e che ora, dopo il rapporto Auditel-Censis 2018, viene posto all’attenzione delle istituzioni. Da qui arriva il monito del Sottosegretario pentastellato all’editoria e all’informazione Vito Crimi: “E’ necessario tutelare i minori che sono i soggetti più deboli e, in tal senso, è importante il ruolo dei genitori nel loro percorso di crescita e di educazione all’utilizzo delle nuove tecnologie. Viviamo in un’epoca in cui si sta sviluppando una vera e propria dipendenza dalle varie piattaforme digitali quasi come in un ‘supermercato globale’. Per questo gli strumenti che ci fanno accedere alla rete devono essere considerati come tali”. (D.D. per NL)