L’anticipazione che abbiamo dato ieri mattina è stata confermata oggi anche da UPA e Nielsen.
Come ha già rilevato Mediaset, da novembre 2020 la raccolta pubblicitaria ha invertito il trend, tornando a crescere. Addirittura rispetto al 2019.
Merito dell’interruzione del nesso di causalità tra investimenti pubblicitari e ripresa dei consumi. Intanto il Corrierone archivia anno record.
Dopo il primo lockdown si è capito come fronteggiare la situazione e la raccolta pubblicitaria è subito aumentata
“Il primo duro lockdown da marzo a maggio, ha colto tutti di sorpresa fermando le aziende malgrado l’audience fosse piena, mentre capivano come fronteggiare la situazione”, spiega al quotidiano Italiano Oggi Alberto Dal Sasso, a.d. di Nielsen Italia.
“Nel secondo lockdown le aziende hanno (invece) capito che conviene continuare a comunicare sia per i prodotti che per i brand. Oltre alla Tv, la stampa ha le maggiori difficoltà, mentre il digitale è tornato positivo quasi subito”.
UPA conferma: pubblicità torna a crescere. Ma recupero raccolta non è dovuto a ripresa consumi
Tesi sostenuta anche da Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa (Utenti Pubblicità Associati) che sottolinea come “La pubblicità non lavora solo sul breve periodo e c’è l’opportunità di rafforzare le marche avendo a disposizione molta attenzione”.
Interruzione del nesso di causalità
Sassoli de Bianchi evidenzia anche l’interessante (ma comprensibile) interruzione del nesso di causalità: “Il recupero non è invece certamente dovuto ai consumi”.
Anno del record digitale per il Corrierone
Intanto, il Covid-19 porta lettori al Corriere della Sera, che archivia il 2020 come il suo anno record dell’informazione digitale.
Oltre 29 mln di utenti unici al mese
300 mila gli abbonati al sistema digitale, 29 mln di utenti unici medi mesili, con un incremento del 70%, nel giorno medio, rispetto al 2019. (E.L. per NL)