Osservatorio 2025 sul sistema dell’informazione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni: il web soprassa la TV, la crisi dei quotidiani è inarrestabile (ma le grandi testate recuperano su internet quanto perdono sulla carta).
La fiducia nei media tradizionali tiene, soprattutto nella radio (anche se il valore complessivo è molto inferiore e si nota un progressivo disimpegno dell’utenza).
Spaventa però la tendenza dei giovani all’approvvigionamento informativo prevalentemente via social, dove le fonti spesso sono poco o non sono affatto verificate.
Sintesi
L’informazione in Italia sta attraversando un mutamento senza precedenti.
Il 1° report dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Osservatorio 2025 (che quindi avrà cadenza annuale), analizza la fruizione di notizie, la fiducia nei media e l’offerta informativa della televisione generalista.
Per la prima volta Internet supera la TV come principale fonte di informazione, mentre i quotidiani cartacei continuano a perdere lettori.
La fiducia nei media tradizionali resiste, ma le nuove generazioni mostrano una crescente propensione a informarsi tramite social network e piattaforme digitali.
L’analisi di Agcom si sofferma inoltre sulla posizione attuale e futura dei media radiotelevisivi, il loro adattamento alle nuove abitudini di consumo e le strategie per rimanere competitivi in un panorama sempre più digitale.
Il consumo di informazione: il web domina, ma i media tradizionali resistono, anche se arretrano
Negli ultimi anni, il consumo di notizie in Italia ha subito una rivoluzione significativa.
Secondo il rapporto Osservatorio 2025 dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – che ha effettuato un’analisi della fruizione di contenuti informativi su tutti i mezzi di comunicazione (televisione, radio, quotidiani e internet) attraverso l’esplorazione dei temi della fiducia e dell’affidabilità – Internet ha consolidato il suo primato come principale mezzo di informazione, con oltre il 50% della popolazione che lo utilizza quotidianamente. In particolare, i social network, i motori di ricerca e i siti web delle testate giornalistiche tradizionali rappresentano i canali di accesso più diffusi.
Il report e la sua composizione
Il rapporto Osservatorio 2025 si compone di un documento principale con la sintesi dei risultati delle analisi svolte, e di tre allegati tematici: “Il consumo di informazione”, “La fiducia e l’affidabilità nei mezzi di informazione” e “L’offerta informativa della televisione generalista”.
Molteplicità di fonti
Dal punto di vista metodologico, sono state utilizzate una molteplicità di fonti, con strumenti di rilevazione sia attivi che passivi (per maggiori dettagli è prevista una specifica Appendice).
Il cedimento della tv…
Nel merito, per la prima volta, la televisione cede il passo al digitale: nel 2019, il 67,4% della popolazione si informava principalmente tramite la TV, ma nel 2023 questa percentuale è scesa al 46,5%.
… e la tenuta della radio (ma su numeri modesti)
La radio, sebbene meno utilizzata rispetto al passato, mantiene un seguito stabile con il 13,3% degli italiani che la scelgono come fonte informativa principale.
La discesa continua dei quotidiani cartacei…
I quotidiani cartacei continuano la loro parabola discendente, con solo il 17,2% della popolazione che li consulta regolarmente.
Abbonamento digitali limitati
Gli abbonamenti digitali ai quotidiani rimangono limitati, con appena il 6,6% degli italiani che ne possiede uno, e solo il 14,4% che prevede di sottoscriverne in futuro.
… che però recuperano online
Tuttavia, l’integrazione tra vecchi e nuovi media è evidente: circa un quarto dei cittadini continua a informarsi attraverso le versioni digitali dei media tradizionali, suggerendo con ciò che il futuro dell’informazione non sarà esclusivamente digitale, ma ibrido.
Fiducia e affidabilità: la percezione dei media radiotelevisivi
La fiducia nei media tradizionali rimane elevata rispetto ai canali digitali: il 65,6% degli italiani dichiara di avere un livello di fiducia moderato o alto in almeno un mezzo di informazione tradizionale.
Questione di credibilità
Tra questi, la televisione e la radio godono del maggior livello di credibilità, mentre i social network e le piattaforme di condivisione video registrano livelli di fiducia inferiori, con solo il 15,7% della popolazione che li considera affidabili.
RAI più affidabile
Il servizio pubblico televisivo è considerato la fonte più affidabile (36,4%), seguito dai quotidiani e periodici cartacei (15,5%) e dalla televisione commerciale (13,8%).
Influencer “influenzano” poco l’informazione
Gli influencer, nonostante la loro popolarità tra i giovani, ottengono solo il 2,2% di fiducia, dimostrando che la percezione dell’affidabilità delle fonti è ancora legata alla loro autorevolezza istituzionale.
Fiducia nei media tradizionali soprattutto tra gli over 65
Gli over 65 continuano a preferire i media tradizionali, mentre i giovani tra i 14 e i 24 anni mostrano una maggiore predisposizione a fidarsi dei social media e delle piattaforme di messaggistica come fonti informative, anche se con una quota ancora ridotta rispetto alla popolazione complessiva.
L’offerta informativa della televisione: adattamento e innovazione
L’offerta informativa della televisione generalista ha dimostrato una notevole capacità di adattamento agli eventi globali e alle esigenze del pubblico.
Dalla pandemia alle guerre
Durante la pandemia, il tempo dedicato a temi medico-scientifici è aumentato del 12%, mentre nel 2022, con l’invasione russa dell’Ucraina, l’argomento Esteri ha quadruplicato il suo spazio nei notiziari.
La crisi in Medio Oriente ha ulteriormente prolungato questa tendenza.
Politica, Esteri e Cronaca core news attuali
Attualmente, Politica, Esteri e Cronaca rappresentano i due terzi del tempo dedicato all’informazione televisiva, con una riduzione delle notizie sulla politica interna e un aumento del tempo riservato agli affari internazionali (+11 punti percentuali rispetto al 2019).
Extra TG
I programmi di approfondimento (Extra TG) hanno un ruolo predominante, occupando il 65-70% dell’offerta informativa complessiva.
TG ancora punto di riferimento…
I dati del report Osservatorio 2025 mostrano che i telegiornali tradizionali continuano a essere un punto di riferimento per l’audience, soprattutto nelle fasce orarie principali.
… ma fruizione sempre più multipiattaforma
Tuttavia, cresce il consumo di contenuti informativi su piattaforme digitali legate ai broadcaster tradizionali, segnalando una transizione verso un modello multipiattaforma.
Il futuro dei media radiotelevisivi: sfide e opportunità
Nonostante la crescente concorrenza delle piattaforme digitali, i media radiotelevisivi italiani stanno dimostrando una notevole resilienza.
Consumo televisivo per persona nel 2024 di 4 ore
Nel 2024, il consumo medio di televisione è stato di circa 4 ore al giorno per individuo, con una quota rilevante ancora destinata alla TV lineare; tuttavia, il consumo di contenuti on-demand sta crescendo rapidamente, grazie alla diffusione delle smart TV e delle piattaforme streaming dei broadcaster tradizionali.
Il settore radiotelevisivo sta rispondendo a sfide con strategie innovative
Il settore radio tv reagisce investendo nelle piattaforme digitali, con le principali emittenti (Rai, Mediaset, Sky, WarnerBros Discovery, Cairo/La7) che stanno potenziando la loro offerta online con servizi di streaming proprietari (quindi evolvendo come piattaforme OTT), ma anche attraverso una maggiore interattività con l’integrazione di funzionalità che coinvolgono attivamente e direttamente il pubblico nei programmi informativi, come sondaggi in diretta e accesso a contenuti esclusivi tramite app.
Personalizzazione dei contenuti
Algoritmi avanzati e intelligenza artificiale per suggerire notizie personalizzate agli utenti, in base alle loro preferenze di consumo sono altre strategie che mirano a garantire che i media radiotelevisivi rimangano competitivi in un panorama sempre più frammentato, continuando a svolgere un ruolo centrale nel sistema informativo italiano.
Ecosistema informativo integrato
I risultati del report Osservatorio 2025 confermano un trend chiaro: l’informazione sta migrando verso un modello sempre più ibrido, con un equilibrio tra vecchi e nuovi media.
Ruolo chiave del mainstream radio-tv
Se da un lato i social network e le piattaforme online stanno guadagnando numericamente pubblico, dall’altro la televisione e la radio mantengono un ruolo chiave nella formazione dell’opinione pubblica.
La sfida
La sfida per il futuro sarà integrare questi due mondi, sfruttando le potenzialità del digitale senza perdere la credibilità e l’autorevolezza che hanno reso i media tradizionali un pilastro del sistema informativo italiano.
La documentazione
Qui per scaricare le 3+1 sezioni del report Osservatorio 2025