Netflix vuole lanciarsi nel mondo del gaming, arrivando per prima in un settore ancora poco esplorato dagli OTT. Mentre i principali competitor investono in studi di produzione cinematografica, la piattaforma di streaming sposta il focus sui videogiochi, una mossa che potrebbe vanificare le operazioni di mercato da poco concluse dagli altri operatori del settore.
Il recap dell’anno passato
Da un anno a questa parte, il settore dello streaming ha registrato un notevole fermento, grazie all’aumento esponenziale degli abbonamenti a causa dei lockdown del 2020. Inoltre, negli ultimi mesi, diversi OTT hanno portato a termine importanti operazioni di mercato.
Le recenti mosse
Come già trattato, tra le principali inziative del settore vi sono: l’acquisizione di Fox da parte di Disney, la trattativa Amazon-MGM e la recente notizia della fusione tra WarnerMedia e Discovery (di cui vedremo il prodotto finale a partire dal 2022). La tendenza che è andata affermandosi è dunque quella dell’incorporazione di importanti studi di produzione nei colossi dello streaming. Una mossa, come già detto, atta ad appropriarsi dei titoli di maggior successo offerti dalle case di produzione.
La posizione di Netflix
Salta subito all’occhio però, che nella lista delle operazioni di mercato, manca Netflix. Il più grande servizio di streaming del mondo non sembrerebbe interessato a seguire le azioni dei competitor che ora si fanno sempre più minacciosi. Infatti, forti dei titoli di nuova proprietà e della competenza e qualità che le storiche case di produzione possono offrire, risultano più appetibili sia per gli utenti che per gli investitori.
Videogiochi
Se da un lato, dunque, Netflix sembra rimasto indietro, dall’altro si dimostra, per altro verso, ancora una volta proiettato più avanti dei propri avversari. È notizia recente, infatti, che la compagnia vuole lanciarsi nel mondo dei videogiochi.
La divisione videogiochi
Reed Hastings, responsabile della piattaforma, è infatti alla ricerca di una figura che ricopra il ruolo di responsabile della divisione videogiochi. Per ora si tratta di indiscrezioni, ma Netflix ha ribadito la propria volontà di muoversi verso un intrattenimento interattivo.
Intrattenimento e interattività
Questo tipo di intrattenimento è già stato sperimentato in prodotti come You v.Wild e Black Mirror: Bandersnatch. Qui, Netflix ha dato la possibilità agli utenti di decidere attivamente lo sviluppo della storia narrata grazie alle interazioni da telecomando. In sostanza, lo spettatore può prendere decisioni al posto del protagonista. Un’integrazione che garantisce un consistente numero di rewatch per singolo utente.
Videogiochi on demand
L’idea ora è, dunque, quella di proporre ai propri iscritti un catalogo di videogiochi direttamente sull’app di Netflix. Come per i contenuti cinematografici, la fruizione sarà legata alla sottoscrizione di un abbonamento.
Crescite in calo
Nel frattempo, la crescita degli iscritti alla piattaforma si è attenuata: il primo trimestre di quest’anno ha registrato infatti 4 milioni di nuovi iscritti contro i 16 milioni dello scorso anno. Nell’analisi dei risultati, è sicuramente da tenere in conto la situazione dei primi mesi del 2020, ma anche per il secondo trimestre 2021 le stime non sono delle più ottimistiche.
Una solida base di lancio
Nonostante una crescita contenuta, Netflix può contare su una platea di 208 milioni di utenti a cui, una volta presentato il catalogo videogiochi, se ne aggiungeranno sicuramente altri. Una base solida da cui partire per il lancio di questa nuova funzione.
L’OTT, dunque, ha una doppia sicurezza: da un lato un grande numero di pubblico, dall’altro un settore, quello del gaming, sempre più ampio e con un pubblico in crescita.
Cambio di direzione
Altro aspetto da non dimenticare riguarda il fatto che Netflix sarebbe la prima piattaforma streaming a lanciare questo tipo di servizio, in un momento in cui tutti gli altri OTT si stanno muovendo in altra direzione. Questa mossa potrebbe addirittura sminuire le operazioni di mercato appena concluse dai competitor e obbligarli ad investire nel settore videogiochi per non rischiare di rimanere indietro. (A.M. per NL)