Il mercato dei media in Italia (carta stampata, radio, televisione, cinema, videogiochi, musica, home video e internet) prosegue la sua contrazione perdendo ben 4,7mld di euro in soli quattro anni, tra il 2010 e il 2014.
E’ questo il dato più preoccupante individuato dal rapporto dell’Istituto Bruno Leoni ed e-Media Institute, dal titolo “Il sistema audiovisivo: evoluzione e dimensioni economiche”, che è stato presentato giovedì scorso. La ricerca effettuata va a considerare la spesa degli utenti, delle aziende per gli investimenti pubblicitari e la spesa dello Stato: nel 2010 il mercato dei contenuti valeva circa 28,3mld, ovvero l’1,76% del Pil, per poi virare mediamente in senso negativo del 4% ogni anno, arrivando a valere, nel 2014, 23,6mld (1,46% del Pil). Secondo quanto dichiarato da Emilio Pucci, direttore di e-Media Institute e autore dello studio effettuato, nella Penisola la contrazione ha avuto inizio dal 2009, per poi aggravarsi nel 2011. La crisi ha colpito più duramente l’Italia, dove gran parte dei settori tradizionali sono migrati verso il digitale, senza però compensare in maniera bilanciata le perdite rispetto al business tradizionale. (S.F. per NL)