Denis Masetti (BFC Media S.p.A.): Non capisco il timore dell’opinione pubblica che pensa che quello che intendiamo fare possa essere un danno per l’Espresso. Radio nel nostro progetto? Certamente. Ma non quelle che alcuni possono pensare.
Clausole sospensive all’accordo con IDI superate. Prevediamo esito positivo alla due diligence in corso su L’Espresso. Allargheremo l’operatività di un brand prestigioso per ora al 90% centrato sulla carta.
La vendita delle Radio dei cavalieri Jedi?
Il 13/03/2022 abbiamo riportato il comunicato stampa di GEDI in cui si preannunciava la cessione de L’Espresso e abbiamo in parte raccontato la storia di questo prestigioso settimanale. Andando a leggere con attenzione il comunicato stampa abbiamo poi notato che l’operazione era “subordinata all’avveramento di talune condizioni sospensive“, che l’assetto proprietario della società nata per rilevare il marchio era in divenire. Ma, soprattutto che, nei piani di sviluppo, figurava anche la radio.
Da lì sono partite una serie di speculazioni sui vari gruppi social.
Passaggi (di proprietà) radiofonici
Da chi ipotizzava un passaggio delle tre radio del gruppo (Radio DeeJay, m2o, Radio Capital) che fa riferimento alla FIAT (che storicamente non ha mai apprezzato fino in fondo la radio: da Radio Torino International, a Radio Nostalgia, passando per Play Radio), a chi stimava possibile un’alienazione della sola Capital, più affine a L’Espresso e così via con ipotesi anche estremamente fantasiose.
Denis Masetti parla a NL
Abbiamo pertanto chiesto chiarimenti in un’intervista a Denis Masetti, editore e socio di riferimento di BFC Media S.p.A.
L’intervista
(Newslinet) – I dati di diffusione de L’Espresso sono stati quasi sempre in discesa a partire dal 2006, senza che le copie digitali (certificate da ADS) riuscissero a compensare. Perché con voi il trend dovrebbe cambiare?
(Denis Masetti) – La premessa è che noi non abbiamo ancora acquisito l’Espresso: stiamo attualmente facendo la due diligence. Detto questo, prevediamo che la risposta sarà positiva.
Ma se la sua domande è “avete intenzione di rilanciare e far crescere una testata come l’Espresso” allora la risposta è positiva.
90% di carta non va bene
Abbiamo l’intenzione di fare tutta una serie d’iniziative che allarghino lo spettro di operatività di un giornale che attualmente punta al 90% solo sulla carta. Ma come può bene immaginare il futuro non può essere limitato solo alla carta.
All’antica
(NL) – La nota di GEDI a commento dell’annuncio del vostro accordo afferma che sotto la nuova proprietà l’Espresso potrà trovare “Maggior allineamento alla strategia aziendale” rispetto a quella di GEDI “centrata sull’informazione real time e lo sviluppo di contenuti digitali e multimediali“. Loro high-tech e voi all’antica?
(D.M) – Eh…ma loro hanno un piccolo problema, che non è il nostro. Hanno tante pubblicazioni e una di successo come La Repubblica.
Tre automobili
(NL) – Perché è un problema?
(D.M.) – Se lei avesse in garage tre auto, quale userebbe? Ovviamente quella che è più efficiente e consuma meno.
Un prodotto di approfondimento
Sicuramente l’Espresso si rivolge a un pubblico comunque amplissimo, ma è un prodotto di approfondimento, di discussione di tematiche sociali e quindi si presta a determinati sviluppi e diventerà, e uso il condizionale vista la due diligente in corso, se entrerà nel nostro gruppo, il prodotto di punta. Nelle altre case editrici si dovrebbe integrare nella politica di gruppo.
Forbes
(NL) – Ma anche voi avete altre testate di prestigio, no?
(D.M.) – Ma sono diverse. Con Forbes noi raccontiamo il successo di “uomini” e imprese, poi facciamo la finanza, ma non come Bloomberg, in real time. Noi abbiamo un’ottica di medio periodo, guardiamo alle grandi tendenze dei prodotti finanziari e del mercato. Facciamo altri prodotti ma sempre nell’ottica dell’approfondimento e del piacere della lettura. Un prodotto come L’Espresso è diverso, punta alla discussione dei temi sociali ed ha un grande valore storico, culturale e di tendenza che in questo momento per me nel mercato manca.
Chiacchiericcio
(NL) – In una sua dichiarazione leggiamo che “volete sviluppare la testata attraverso un progetto editoriale indipendente e condiviso“. Condiviso con chi?
(D.M.) – C’e’ un grande chiacchiericcio su tutti i temi perché chiaramente la tendenza (anche della televisione) è quella del confronto. Nel mondo audio – dove noi punteremo senza dubbio, ma in quello digitale perché oggi l’audio, la radio, diventa sempre più un prodotto digitale – il confronto può avere un grande spazio e noi possiamo occuparlo.
Start up
Chiaro che occuparlo partendo da zero ha dei limiti e dei tempi: partendo con una base di utenza molto radicata e riconoscibile all’interno di un brand come l’Espresso può offrire più opportunità.
L’espansione multimediale
(NL) – Quindi volete integrare l’offerta radiofonica nel vostro progetto.
(D.M.) – L’offerta radiofonica è un concetto che semplifica. Oggi parliamo di audio, che ha un grande futuro. Ma chi ascolta deve selezionare, visto che tutti parlano. Un grande valore de l’Espresso è che ha sempre avuto soggetti molto autorevoli. Questa autorevolezza si dovrà rispecchiare anche nei prodotti che faremo in futuro: una grande opportunità.
Altri fanno le Breaking News
Faccio un esempio: quello che succede oggi va illustrato e raccontato. Come con le cosiddette Breaking News, ci sono altri prodotti che fanno già questo. Noi ci dedicheremo all’approfondimento.
FM? Non parliamo del passato
(NL) – Vediamo se capisco bene, lei sta dicendo che farete senz’altro qualcosa nel settore podcast, ma anche in quello radiofonico ? Mi risulta che ci siano alcune radio – anche network, storici, sul mercato…
(D.M.) – No, ma guardi, le radio di adesso! Hanno un futuro limitato. La FM, le emissioni ad alta potenza. Sono molto inquinanti, portano via troppa energia e …
(NL) – Certo ma come abbiamo spiegato su NL l’integrazione DAB/IP è oggi la soluzione più efficiente a livello energetico… Insomma, volete fare una radio, nel senso di un prodotto editoriale radiofonico con palinsesto lineare?
Radio lineare
(D.M.) – Certo, questo tipo di oggetto è nel nostro radar. Ma oggi per i nuovi progetti si parte con le tecnologie del futuro. E aggiungo non capisco il timore di una certa parte dell’opinione pubblica che pensa che quello che intendiamo fare possa essere un danno per l’Espresso. Per noi è un impegno, fare cose sempre più importanti con un marchio storico prestigioso.
Assetto proprietario
(N.L.) – Parliamo dell’assetto proprietario, avete affermato che…
(D.M.) – La blocco subito, proprio ieri mercoledi 24 marzo 2022 abbiamo diffuso un comunicato stampa dove ufficializziamo l’ingresso di IDI S.r.l (controllata da Danilo Iervolino) nel capitale di BFC media con una quota del 51 percento ed esecuzione al 29 marzo 2022. Fara’ seguito un’OPA obbligatoria al prezzo di 3,75 euro/azione.
Le reazioni del mercato
(NL) – Il che conferma quanto avevate anticipato. Vedo che dopo l’annuncio il titolo è in questo momento piatto (il famoso movimento laterale) dunque il mercato vi aveva già dato fiducia il giorno del preannuncio. Nel comunicato si citano come clausole sospensive “taluni atti, attività e/od operazioni al di fuori della gestione ordinaria (che) non siano stati compiuti dalla Società“.
(D.M.) – Le sospensive sono state superate e accettate.
Danilo Iervolino
(N.L.) – Danilo Iervolino è co investitore nella nuova societa’ L’Espresso Media.
(D.M.) – Certo.
Timeline
Ora, effettuata questa prima operazione il 29 marzo effettueremo quella con il gruppo GEDI nelle prossime settimane, dopo la due diligence come le dicevo. E poi ovviamente la OPA per rispettare i diritti degli azionisti di minoranza. Ma lo sviluppo vero non è in queste operazioni; puntiamo allo sviluppo del progetto globale, con un brand amato come l’Espresso e un progetto multimediale di grande attualità e forza.
Umili, ma determinati
Pero’ vorrei ribadirlo: non è che GEDI ceda l’Espresso al fine che questo sia distrutto: viene ceduto per essere gestito da una casa editrice focalizzata e che ha grandi aspirazioni. Spero che ci riusciremo, dobbiamo restare umili, ma penso che abbiamo i mezzi per farlo e faremo tutto il possibile per ridare grande lustro a una delle testate più importanti d’Italia.
Partnership
(NL) – La URL dell’espresso e’ espresso.repubblica.it e anche il settimanale dovrebbe continuare a essere allegato al quotidiano. È una misura temporanea e inevitabilmente le strade si separeranno o una situazione che si protrarrà nel tempo?
(D.M.) – Noi ci auguriamo si protragga.
Un piano editoriale articolato
Comunque le ricordo un’ultima volta, quanto ho detto è uno scenario di cose che potenzialmente faremo, subordinato a dei fatti che sono in fase di…
(NL) – …. due diligence.
(D.M.) – Esatto, subordinato alla due diligence. Essendo come dicevo una società quotata dobbiamo essere corretti e parlare in modo molto trasparente. Ma se le cose vanno bene, ed è quanto ci aspettiamo, faremo un piano editoriale con le molte iniziative che stiamo predisponendo e che sarò lieto di raccontarvi appena mi sarà possibile. (M.H.B. per NL)