Il governo intende avere un "ruolo importante" nel cambiamento in atto nel mondo dell’editoria "non ostacolando un processo di cambiamento ormai irreversibile, ma piuttosto accompagnando tale cambiamento, secondo un disegno che consenta di saldare gli old media con i new media e di evitare la dispersione di un prezioso patrimonio di professionalità ed esperienza indispensabile al buon funzionamento di ogni democrazia". Così il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, ad ‘Affaritaliani.it’. Legnini ha ricordato la crisi che ha colpito il settore, "una crisi profonda, sistemica e congiunturale allo stesso tempo. La persistenza della crisi economica, da un lato, e le rapide trasformazioni tecnologiche e di mercato che ormai coinvolgono, su scala globale, il settore dei media, hanno finito per esporre l’intera filiera dell’industria editoriale nazionale a difficoltà senza precedenti". Gli "unici dati di segno positivo sono quelli che segnalano la crescita del volume di vendite dell’editoria on line". Secondo il sottosegretario "l’apertura di nuovi spazi per modelli d’impresa editoriale più innovativi e funzionali alla domanda dei cittadini, se adeguatamente sostenuta e orientata, costituisce un’opportunità per la crescita del pluralismo e dell’indipendenza dell’informazione". "I grandi giornali d’informazione non sono più destinatari di alcun contributo diretto e l’attuale regime di contribuzione diretta interessa un numero circoscritto di testate – tutte riconducibili ad organismi non lucrativi – destinato a diminuire anche per effetto delle nuove e più stringenti regole per l’accesso alla contribuzione. D’altra parte, la crisi del comparto e l’avanzata del digitale hanno aperto nuovi e più articolati fronti di crisi, imponendo una complessiva riconsiderazione dei contenuti e del perimetro dell’intervento pubblico", ha sottolineato il sottosegretario. Questa consapevolezza, ha proseguito, "ha indotto il Governo Letta ha promuovere da subito, a poche settimane dal suo insediamento, la costituzione di un tavolo di confronto aperto alla rappresentanza di tutta la filiera editoriale: dagli editori, inclusi quelli di testate on line, ai giornalisti; dai distributori agli edicolanti. Ne è risultata l’approvazione, il 6 agosto scorso, di un memorandum dôintesa destinato a delineare le direttrici dell’azione di governo per il settore". "Per il finanziamento del primo più urgente intervento il Governo ha già stanziato, nell’ambito del disegno di legge di stabilità 2014, ben 120 milioni di euro per il triennio 2014-2016, attraverso la creazione di un Fondo straordinario ad hoc per incentivare l’innovazione tecnologica e digitale, promuovere l’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media e sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali". "Ad esso seguirà un più ampio e articolato provvedimento legislativo che, attraverso misure in prevalenza ordinamentali, conterrà specifici interventi sulla disciplina regolatoria vigente, orientati a incidere su tutti gli aspetti che, nell’esperienza degli ultimi anni, si sono rivelati fattori di criticità o di freno alla ripresa del settore editoriale. Dalla modernizzazione della rete di distribuzione e vendita dei giornali alla definizioni di meccanismi per garantire l’adeguata remunerazione del diritto d’autore on line, assegnando all’Agcom uno specifico ruolo di arbitraggio in caso di mancata intesa tra editori e aggregatori di notizie sul web", ha detto Legnini. "Infine – ha concluso il sottosegretario – il Governo intende riservare una specifica attenzione al tema dell’Iva per l’editoria digitale, oggi impropriamente penalizzata rispetto all’editoria tradizionale che gode dell’aliquota ridotta al 4%, anche facendosi promotore in sede europea di un mutamento dell’indirizzo comunitario in materia. L’ambizione, in definitiva, è quella di segnare un cambio di prospettiva. Superando la logica puramente resistenziale e conservativa imposta dai reiterati tagli di bilancio degli ultimi anni, il nostro obiettivo è quello di modernizzare gli strumenti dell’intervento pubblico, adeguandoli al nuovo contesto economico e tecnologico, e di indirizzare l’azione di governo verso un piano di rilancio dell’intero comparto editoriale che sia all’altezza delle sfide e delle opportunità che abbiamo di fronte". (TMnews)