Una OPA francese collegabile alla indiscrezione su un possibile superdeal radiofonico? Continuano le grandi manovre in casa Vivendi che smuovono gli assetti dei media in Francia e in Europa. Analizziamo l’OPA in corso, le ultime mosse ed alcuni scenari futuri. Anche in Italia.
Vivendi: OPA su Lagardère
Il 15 settembre 2021 Vivendi ha reso pubblica l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto sul gruppo Lagardère. L’operazione fa seguito all’annuncio da parte di Vincent Bolloré di essere prossimo all’acquisto delle quote attualmente detenute dal fondo attivista Amber Capital (pari al 18%). Al perfezionamento dell’operazione Vivendi si troverà a superare il 45% del totale delle azioni, rendendo la OPA di fatto obbligatoria.
24,1 Euro per azione
La cifra proposta al mercato sarà la stessa pattuita con Amber Capital, 24,1 euro per azione, pari ad un premio del 20% rispetto al valore del titolo al 15 settembre (ma solo del 1% circa rispetto alla chiusura di lunedì 5 ottobre).
Il Gruppo Lagardère
Il gruppo Lagardère, storico proprietario della contesa Europe 1, è articolato nelle due macro aree “Publishing” e “Travel Retail”. L’interesse di Vivendi è ovviamente per la parte publishing, che comprende il prestigioso marchio Hachette e le tre emittenti radiofoniche Virgin Radio, Europe 1 e RFM. Come si ricorderà, l’acquisizione di Europe 1 (che fino al 1996 era di proprietà dello stato francese) era vista particolarmente male dal presidente Macron, in quanto egli ipotizzava un suo avvicinamento alla linea editoriale della tv CNews definita la “Fox News” di Francia.
La strategia
Avevamo già parlato estensivamente della strategia espansionistica di Vivendi nel nostro articolo del marzo di quest’anno. Da allora le cose si sono evolute come previsto; in particolare Universal Music Group (UMG) è stata effettivamente quotata in borsa il 21 settembre con un eccellente risultato che ha visto il titolo prendere il volo e chiudere la giornata a +35% rispetto al prezzo di apertura. Valore poi sostanzialmente mantenuto nel tempo, come possiamo vedere nel grafico aggiornato.
Liquidità disponibile
La liquidità ottenuta da questa operazione ha messo Bolloré nella condizione di potersi espandere in modo aggressivo, perseguendo l’ obiettivo di focalizzarsi nel ruolo di editore e gestore di media e relativi canali pubblicitari.
Quali gli obiettivi nel settore media?
Certamente Bolloré intende far crescere il gruppo editoriale Hachette ad un livello tale di essere in grado di reggere la concorrenza di Amazon. Ma le ambizioni sono ben superiori. Nell’articolo di marzo ci eravamo chiesti cosa altro intendesse fare con l’enorme liquidità di cui sarebbe venuto in possesso dopo l’operazione UMG. Avevamo allora avanzato l’ipotesi che ll magnate intendesse aumentare il suo peso o prendere il controllo di una di queste entità:
- Lagardère (Francia, con le sue radio Europe1, RFM e Virgin Radio)
- Prisa (Spagna, con il quotidiano El Pais e le radio LOS40 e Cadena SER)
- Mediaset (Italia, con i suoi poli televisivi e radiofonici)
- Multichoiche (Africa, reti satellitari M-Net e reti DTT GOtv)
- M6 (Francia, canale DTT alla LCN 6 attualmente posseduto da RTL Group).
Primo punto avverato. What next?
Il primo punto si è ovviamente avverato, con conseguenti dimissioni di massa da Europe 1 a seguito del suo previsto avvicinamento a CNews. Nulla traspare per ora sulle prossime mosse, ma ci pare improbabile che se davvero tre radio nazionali italiane fossero sul mercato, come riportano le indiscrezioni pubblicate dalla nostra testata, il relativo dossier non sia già arrivato sul tavolo dell’imprenditore francese.
Sistema Italia
Sarà in grado il sistema Italia – che purtroppo non sembra intenzionato ad espandersi radiofonicamente in Europa – di evitare almeno l’ingresso di gruppi stranieri sul territorio nazionale? (M.H.B. per NL)