Media. Il vecchio Squalo non molla: nonostante gli scandali, Murdoch e famiglia resistono alla guida di News Corp

Il consiglio di amministrazione di News Corp ha riconfermato la propria fiducia a Rupert Murdoch come chairman e chief executive officer.

Ma la (attesa) decisione non ha fugato i dubbi avanzati dagli osservatori circa le difficoltà di governance della compagnia, che non riesce a rendersi realmente indipendente dalla famiglia del fondatore, nonostante i timidi passi indietro compiuti dai due figli più “impegnati” di Rupert (foto). Elisabeth ha infatti deciso di rimandare a tempi migliori il suo ingresso nel board, mentre James, pesantemente coinvolto nell’inchiesta sulle intercettazioni illegali al “News of the World”, ha deciso finora di mantenere un basso profilo, evitando di accreditare l’ipotesi di una successione al padre a breve termine. News Corp ha anche deciso di aumentare del 27% il dividendo per i propri azionisti, nel tentativo di compensare le perdite subite in conseguenza dello scandalo. Che peraltro non sembra aver colpito più di tanto le attività del gruppo, visto che i conti del quarto trimestre hanno superato le previsioni degli analisti: l’unico settore in rosso è quello internet, che ha pagato la cessione dello sfortunato social network MySpace, in picchiata da (troppo) tempo. Non sarà facile tuttavia per lo Squalo superare a breve termine il danno di immagine provocato dalla scoperta delle attività illegali svolte dalla redazione del tabloid diretto da Rebekah Brooks, sulle quali sono ancora in corso indagini che potrebbero portare ad ulteriori brutte sorprese. Nonostante le dichiarazioni dello stesso Murdoch sull’impegno della compagnia alla massima trasparenza e a intraprendere le opportune contromisure per evitare che fatti simili si ripetano, è finita subito sotto accusa proprio la struttura di indagine interna che News Corp ha costituito per collaborare con le autorità, ancora una volta accusata di scarsa indipendenza e troppo stretti legami con la famiglia del magnate australiano. In ogni caso, la più grande multinazionale dei media ha per il momento dimostrato di avere la schiena ancora dritta, nonostante le bastonate ricevute in terra inglese. Saranno ora gli investitori a decidere se e in che misura la dinastia dei Murdoch potrà continuare a mantenere la guida della propria creatura. (E.D. per NL)

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