Le recenti funzioni audio introdotte dai social, da Soundbites e Live Audio Rooms di Facebook a Spaces di Twitter, sono una opportunità per le radio. Ma anche i giornali possono beneficiarne.
Nuove forme di comunicazione
Da Clubhouse a Spaces di Twitter, fino al mastodontico pacchetto audio in arrivo su Facebook, le possibilità di sperimentare nuove forme di comunicazione e nuovi tipi di interazione sono enormi. Qualsiasi content creator ha ormai a disposizione un’ampia gamma di soluzioni su praticamente ogni piattaforma.
Apple e Spotify
Il recente annuncio di Apple di una nuova app per i podcast aumenta il ventaglio di possibilità. All’appello sembra mancare ormai solo Spotify. Arrivati a questo punto, è, quindi, del tutto ragionevole aspettarsi una mossa anche da parte degli svedesi. Che altrimenti rischierebbero di rimanere indietro nella corsa all’audio.
I vantaggi della multipiattaforma
Le new entry dei social stanno facendo vacillare i servizi di Apple, dall’app per i podcast a Clubhouse. L’esclusività delle piattaforme di Cupertino porta inevitabilmente a una limitazione della platea raggiungibile. Twitter e Facebook, infatti, essendo multipiattaforma, permettono di raggiungere un pubblico decisamente più ampio.
Partire da zero
Clubhouse sta già accusando il contraccolpo causato dal lancio di Spaces da parte di Twitter. Il vantaggio che offre questa funzione integrata non è solo legato alle logiche sopra trattate. Un creatore che si approccia a Clubhouse, parte da zero, mentre sui social può raggiungere fin da subito tutti i propri follower.
Ma Clubhouse è ancora in pista
Nonostante tutto, l’app in esclusiva per iOS ha concluso un round di finanziamenti del valore di 4 miliardi di dollari. L’esatta cifra offerta da Twitter per la sua acquisizione. Clubhouse sembra dunque ancora in pista, soprattutto perché è atteso il suo arrivo sui dispositivi Android. Una mossa che amplia il paniere degli utenti, ma che non risolve comunque il problema della poca praticità di un’app stand alone.
I giornali su Clubhouse
Giornali come Open e Io Donna (settimanale femminile del Corriere della Sera), stanno già sperimentando le opportunità offerte da Clubhouse, che però offre solo la possibilità di interazioni basate sull’audio.
Social Audio
La vera rivoluzione si sta avendo con Spaces e si avrà ancora di più con i prodotti audio di Facebook. Sui social sarà infatti possibile mettere in relazione l’audio alle altre modalità di pubblicazione disponibili: testo, immagini e video.
Nuovi sistemi multimediali
I contenuti così creati diventeranno dei veri e propri sistemi multimediali in grado di dare un’esperienza più ampia agli utenti.
Nuovi orizzonti per radio e giornali
Spaces, Clubhouse e Facebook offrono nuove opportunità ai media, come appunto radio e periodici. Ma se per le emittenti, si tratta solo di uno spostamento del mezzo di diffusione, per la carta stampata si tratta di un cambiamento di linguaggio. La sfida dei giornali sarà quindi quella di proporsi come creatori di contenuti audio nel futuro prossimo.
Giornali.mp3
L’approccio dei giornali a questa nuova rivoluzione in formato mp3 dimostra quanto il mezzo sia potente e quanto possa essere ancora sfruttato. Come già Mark Zuckerberg ha affermato, le potenzialità sono immense. Soprattutto la possibilità di usufruire dei contenuti mentre si svolgono altre attività.
Non “se” ma “come”
Arrivati a questo punto, l’espansione verso l’audio è ormai un fatto assodato. Non ci si deve più, dunque, chiedere se ma come avverrà e come la carta stampata si adatterà alle nuove forme di interazione sui social. (A.M. per NL)