Media, Francia. Investimenti Vivendi: obiettivo creazione media company

Vogliamo creare un campione europeo dei media” ha sentenziato il presidente Vincent Bolloré durante l’assemblea dei soci di venerdì 17 aprile, consolidando la sua posizione in Vivendi.

Secondo il quotidiano La Repubblica, il ciclone Vivendi sta affilando le unghie ed è pronto a riscrivere da Parigi il futuro delle tlc e probabilmente anche delle tv tricolori. Il primo passo di questa strategia sarà la cessione dell’operatore brasiliano di tlc Gvt alla spagnola Telefonica: l’affare che verrà formalizzato verso maggio-giugno, permetterà al gruppo Vivendi di incassare un tesoretto di 3,6 mld di euro, da investire e riversare nel capitale di Telecom Italia, acquisendo una quota del 5,7%, pari all’8,3% del diritto di voto. Il finanziere bretone Bolloré, dopo aver imparato a conoscere misteri e debolezze del capitalismo di relazione italiano grazie a una dozzina di anni come azionista di Mediobanca, ha deciso dunque di fare da sé, dando il via allo shopping nei salotti buoni italiani. In questo quadro si collocherebbe dunque il corteggiamento a Silvio Berlusconi: dopo Telecom infatti, la preda successiva – secondo la rubrica Affari&Finanza de La Repubblica – potrebbe essere proprio la tv di Mediaset. È noto che Silvio Berlusconi sia da sempre alla ricerca di partner per il suo gruppo e sogni da anni un asse con Telecom Italia: in molti quindi hanno cominciato a ipotizzare un patto a tre che, sulla pietra angolare dello storico rapporto tra Arcore e l’imprenditore bretone, possa far quadrare il cerchio facendo convergere tra di loro Telecom, Vivendi e Mediaset. Per ora però nessuna conferma. Dal Biscione infatti ha fatto sentire la propria voce il consigliere d’amministrazione Gina Nieri, replicando a chi le chiedeva dei rapporti con il gruppo francese Vivendi che "in questo momento tutto è prematuro, non c’è niente di cui parlare, sono cose che per adesso sono sopra le nostre teste". A margine dell’inaugurazione della Scuola di Giornalismo dello Iulm di Milano, è stato poi chiesto alla Nieri anche dell’ipotetica alleanza a tre fra Vivendi, Mediaset e Telecom: la manager del Biscione è stata lapidaria "Per ora è fantascienza – ha risposto -. Vedremo". Nel merito della possibilità di una convergenza franco-italiana è intervenuto anche l’a.d. di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, stoppando al momento qualsiasi congettura: “è troppo presto per essere precisi, ma se ci sono cose che si possono fare insieme, in termini strategici, è un’opportunità. Non vogliamo essere un azionista finanziario, bensì un buon azionista”. Va poi ricordato che nei piani di Vivendi resta viva la possibilità di acquistare il 100% della piattaforma di video online Dailymotion (che fa capo all’operatore di tlc Orange) per 250 mln di euro. Bolloré ha fatto sapere che Vivendi non si accontenterà “dell’acquisto di Dailymotion nel 2015. Ne discuteremo all’interno del consiglio di sorveglianza e guarderemo a eventuali opportunità. Comunque sia – ha chiosato il finanziere bretone – un gruppo sano deve fare crescita interna e poi acquisizioni, perché non bisogna comprare a ogni prezzo”. Smentite infine le mire espansionistiche di Vivendi verso il gruppo media Lagardère Active, che ha nel portafoglio Radio Europe 1, i magazine Paris Match e Elle e il sito web Doctissimo. (V.R. per NL)

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