Vincent Bolloré è stato confermato dall’assemblea degli azionisti della francese Vivendi alla guida del consiglio di vigilanza nel quale è stato inserito anche il figlio Yannick.
Intanto, in base a quanto stabilito dall’Agcom il 18 aprile scorso, Vivendi dovrà ridurre le quote di partecipazione o in Telecom, dove detiene il 23,9% del pacchetto, o in Mediaset, presente come secondo azionista con il 28,8%. “La legge Gasparri dice che non abbiamo diritto ad avere il controllo delle due società – ha contestato Bolloré – Non abbiamo capito come possiamo avere il controllo di Mediaset che è controllata dalla famiglia Berlusconi. Noi comunque certamente ottempereremo a quello che ci viene chiesto e faremo il necessario”. In realtà la società francese avrebbe intenzione di ricorrere contro la decisione dell’Authority: il piano industriale del gigante delle telecomunicazioni prevede la creazione di una piattaforma di distribuzione di contenuti sul modello dell’americana Netflix, ma affinché il progetto vada in porto è necessario mantenere stabile la propria presenza sul mercato italiano. Sarà quindi importante monitorare l’evolversi della situazione nelle prossime settimane anche alla luce dell’imminente inserimento nel settore, molto probabilmente entro la fine del 2017, del nuovo operatore Free Mobile di Iliad. “Vivendi si riserva il diritto di intraprendere tutte le azioni giudiziarie appropriate per assicurare la protezione dei suoi interessi, compresa la possibilità di fare ricorso al TAR e di depositare un ricorso ufficiale presso la Commissione europea per violazione del diritto dell’Unione europea”, ha commentato sul punto il gruppo, precisando di essere “fiduciosa che i suoi diritti saranno finalmente riconosciuti”. (M.R. per NL)