Il Social si prepara a lanciare i suoi servizi incentrati sull’Audio.
Confermato il rapporto di interazione con Spotify e sfida lanciata a Clubhouse.
Che il mondo dell’audio fosse la nuova frontiera degli investimenti dei grandi gruppi di entertainment era ormai chiaro da parecchio tempo e ne avevamo parlato in un precedente articolo. In particolare, i dati relativi agli ascolti e ai download dei podcast non lasciano spazio all’immaginazione: i prodotti on demand sono ormai i leader del settore dell’intrattenimento audio, con Spotify a fare da padrone tra i vari servizi streaming.
Nomi nuovi nel mercato dell’audio
Nonostante il negazionismo degli editori radiofonici, il mondo della comunicazione e dell’intrattenimento audio sta cambiando e i servizi di streaming hanno ormai assunto il ruolo di leader del settore. Il podcast on demand è ad oggi la forma di fruizione più diffusa per quanto riguarda i prodotti audio. Nel gioco stanno entrando anche nomi che prima nulla avevano a che fare con il mondo dello streaming audio, cioè Sky e Netflix.
Il caso Clubhouse
Nei mesi scorsi ha fatto notizia il lancio, da parte di Apple, di Clubhouse, una nuova app in esclusiva dedicata alla sola interazione audio. In sostanza, si tratta di una via di mezzo tra un social e un servizio di streaming. La piattaforma, alla sua uscita, ha fatto tremare i competitor. Questi ultimi, infatti, hanno risposto, nel giro di poco, con i loro servizi concorrenti. Si pensi, ad esempio, a Twitter con il suo Spaces.
Il podcast sul trono dell’audio entertaining
Come ormai noto, il podcast si sta prendendo sempre più spazio nel settore dell’intrattenimento audio. In particolare, la fruizione di questo prodotto è sempre più legata a servizi di streaming tra cui Spotify, che si colloca quale principale piattaforma di riferimento. Newslinet ha trattato il tema in una precedente intervista a Leo Laporte, il quale ha offerto una prospettiva completa sul fenomeno del podcasting.
La piattaforma TWiT
Dato interessante è la fruizione dei podcast tramite la piattaforma TWiT (network che trasmette vari podcast di approfondimento tecnologico, fondato dal citato Leo Laporte nel 2005), dove ogni puntata è trasmessa in diretta e poi resa disponibile on demand. Dall’analisi del tasso di ascolto, risulta che solo il 10% degli utenti segue le trasmissioni in live streaming. Tale dato permette di comprendere come la maggior parte dell’utenza abbia ormai perso interesse nel live streaming di un prodotto audio.
La risposta a Clubhouse
Tra i quattro nuovi servizi del Social Network di Zuckerberg, secondo quanto riporta il sito di informazione Vox, sarà compreso un sistema di interazione creato sulla falsariga di Clubhouse. Attraverso questa nuova funzione interna di Facebook, gli utenti potranno interagire con degli speaker su palchi virtuali. Il CEO del Social americano è dunque convinto che gli iscritti alla piattaforma siano pronti a un nuovo tipo di interazione basata appunto sull’audio.
Le novità di Facebook
I rimanenti aggiornamenti che verranno introdotti andranno a implementare funzioni già esistenti. Gli utenti avranno infatti la possibilità di registrare e postare sulle proprie bacheche dei brevi messaggi audio, con lo stesso meccanismo con cui, ad oggi, si possono postare testi, immagini e video.
Rooms vs Zooms
Inoltre, verrà rilasciata una versione solo audio di Rooms, la risposta di Facebook alla piattaforma per video conferenze Zoom. Infine, si attende il lancio di un prodotto relativo al mondo del podcast, le cui funzioni non sono ancora chiare. L’unica certezza è che sarà collegato a Spotify.
Facebook e Spotify
Nell’elenco dei servizi il player musicale svedese non compare a caso: è ormai consolidata l’interazione che questo ha con il social di Mark Zuckerberg. Infatti, con un’idea a dir poco lungimirante, il fondatore di Facebook aveva spinto per l’interazione con Spotify: dal login tramite il proprio account social, alla possibilità di condividere sul proprio profilo i brani in riproduzione sul servizio di streaming.
Se non puoi batterli, unisciti a loro
Mark Zuckerberg sembra aver fatto proprio il motto “se non puoi batterli, unisciti a loro”. Nel caso del CEO di Facebook, però, più che di unione, bisognerebbe parlare di sostituzione. Infatti, ogni volta che un competitor ha lanciato una funzionalità nuova, Facebook ha subito risposto, con più o meno successo, presentando una sua versione, integrata ovviamente nel social stesso.
Da Snapchat in poi
Il primo caso fu la funzione della condivisione delle storie su Instagram, mutuata da Snapchat, piattaforma molto forte in quel periodo. A seguire, si possono nominare la già citata Rooms in risposta a Zoom, la funzione Reel su Instagram (guanto di sfida al colosso nascente TikTok) e, non ultima, la versione Facebook di Clubhouse.
Facebook e l’audio: una storia già vista?
Viene da chiedersi come siano da intendere queste nuove mosse. È palese che Clubhouse e Zoom sono diretti competitor di Facebook e le nuove funzioni non sono altro che una riconferma di questo stato di fatto, ma c’è da capire se la posizione rispetto a Spotify resti quella di una fiorente collaborazione o se l’azienda americana abbia in programma di diventare, in futuro, un competitor diretto del servizio streaming svedese.
Speculazioni
Per ora non si possono fare particolari speculazioni, visto che le nuove funzioni di Facebook sono da attendersi almeno a fine primavera.
È certo che, in base ai futuri andamenti del mercato dei podcast, potremmo assistere ad un’espansione da parte del Social Network verso il mondo dell’audio. (A.M. per NL)