Prosegue l’azione del Garante privacy contro il marketing selvaggio e le telefonate promozionali indesiderate. Dopo l’intervento del settembre scorso, l’Autorità ha vietato ad altre due società specializzate nella creazione e nella vendita di banche dati (Edipro, Addressvitt), l’ulteriore trattamento di dati personali di milioni di utenti. I dati, nello specifico numeri telefonici, erano stati raccolti e utilizzati illecitamente, senza cioè aver informato gli interessati e senza che questi avessero fornito uno specifico consenso alla cessione delle loro informazioni personali ad altre società.
Il divieto (dei provvedimenti è stato relatore Mauro Paissan) è scattato anche per altre aziende (Capital casa, Eurocasa, Italia Adverlab) che hanno acquistato da queste società data base allo scopo di poter contattare gli utenti e promuovere i loro prodotti e servizi tramite call center.
Dalle ispezioni effettuate dal Nucleo speciale funzione pubblica e privacy e dagli ispettori del Garante presso società che hanno fornito i data base è emerso che alcuni dati degli utenti erano stati raccolti e ceduti a terzi senza informare gli interessati, o informandoli in maniera inadeguata, e senza un loro preventivo specifico consenso.
Da parte loro le aziende che avevano acquistato i dati e li avevano utilizzati a fini di marketing telefonico (il cosiddetto “telemarketing), non si erano preoccupate di accertare, come prevede invece la disciplina sulla protezione dei dati, che gli abbonati avessero acconsentito alla comunicazione dei propri dati e al loro uso a fini commerciali.
La mancata osservanza del divieto dell’Autorità espone anche a sanzioni penali.