Marco Muraglia, Presidente di Audiweb – società che gestisce un servizio di ricerca ed elaborazione di dati relativi agli ascolti online – risponde alle critiche di Upa (Utenti Pubblicità Associati) su Audiweb 2.0. Si tratta dell’ambizioso progetto che, grazie all’utilizzo di un software avanzato e alla partnership con Nielsen e Facebook, si propone di fornire dati precisi e qualificati relativi all’audience del web.
Come avevamo specificato su queste pagine, in quanto Joint Industry Committee, il suddetto organismo è partecipato dalle associazioni di categoria che rappresentano gli operatori del mercato. Tra esse anche Upa, unica finora ad aver espresso malumore e perplessità riguardo tale iniziativa. Le critiche vertono soprattutto sul fatto che la ricerca non potrà essere controllata da terzi soggetti, essendo precluse verifiche sugli algoritmi impiegati da Nielsen e Facebook per l’incrocio dei dati.
Muraglia si è soffermato su tale delicata questione nel corso di un’intervista riportata sulle pagine di Italia Oggi. “Per descrivere i fruitori secondo una batteria ampia di parametri, usiamo il nostro panel di 40 mila individui. Ma il panel non può descrivere bene fenomeni piccoli e verticali. Quindi serve un provider di Big Data affidabile. Nielsen considera affidabile un provider che abbia dati al 75% aderenti alla realtà. E ha scelto come proprio partner a livello internazionale, Facebook, che in Italia ha dati addirittura con un’aderenza al 90% alla realtà”, ha dichiarato il Presidente.I Big Data, dunque, costituiscono la fonte per giungere all’elaborazione di stime quanto più precise e verosimili.
Essi si collocano all’interno di un processo ben definito, che vede Nielsen inviare a Facebook delle informazioni criptate in forma di cookie, le quali, successivamente, vengono collegate dal social network ai vari profili, rilevando sesso ed età. Infine, i risultati sono restituiti in forma anonima come dato globale a Nielsen, che li trasforma in dati di audience.
Ma rendere noti questi “dati di ascolto” sul web può costituire uno svantaggio per le piattaforme?
Neanche per sogno, sostiene Muraglia: “La nuova Audiweb, a quanto mi risulta, soddisfa gli editori tradizionali, che hanno contribuito fattivamente dando valore al processo. Finalmente viene loro riconosciuto il traffico che prima non veniva loro attribuito”. Sembra si tratti, quindi, di un’occasione per i soggetti del web, che potranno così acquisire maggiore consapevolezza sui risultati raggiunti e sviluppare strategie editoriali utili ai fini di incrementare il numero delle visualizzazioni (sulla scia di quanto già accade in tv).Tuttavia, questo progetto non parte di certo nel periodo migliore. Lo scandalo Cambridge Analytica che ha travolto il social di Mark Zuckerberg non ha fatto altro che aumentare i dubbi in merito al coinvolgimento di Facebook nel progetto Audiweb 2.0.
Una vicenda che, ad oggi, non sembra comunque aver sconvolto in modo significativo gli equilibri della piattaforma nel nostro Paese: il social – secondo quanto sostenuto da Marco Muraglia – continua, anzi, a rappresentare “in maniera fantastica” la realtà italiana.
Sarà così? Sicuramente il numero degli iscritti a Facebook è considerevole e, stante la tendenziale veridicità dei dati inseriti dagli utenti, il sito si conferma un’ottima fonte da cui attingere informazioni finalizzate ad elaborare studi di settore. Almeno finchè tale attività non sfori nella violazione della privacy, si intende: eventualità che sembra essere esclusa dai vertici della società di rilevazione.
Rimane il fatto (abbastanza paradossale) che lo stesso Facebook abbia categoricamente rifiutato di essere sottoposto al monitoraggio dell’audience svolto da Audiweb. “In questo momento Facebook ha altre priorità” ha tagliato corto il Presidente Audiweb.
Ad ogni modo, non resta che attendere la settimana del 04/06/2018 per avere contezza dei primi dati daily e weekly. Quelli mensili, invece, saranno diffusi verso agosto. “Diciamo che a settembre sarà tutto a regime” ha concluso Muraglia. (A.C. per NL)