Porto San Giorgio, 10 febbraio 2009 – Il dipartimento di ingegneria biomedica, elettronica e telecomunicazioni dell’università Politecnica delle Marche ha consegnato lo studio commissionatogli dal Consorzio sviluppo industriale del Fermano per l’individuazione di siti per stazioni radio base (Srb) nei Comuni del Fermano. Lo scopo è fornire elementi per un piano intercomunale delle antenne che sia non impattante e, al contempo, assicuri la copertura radio. Per P.S.Giorgio sono 5 i siti individuati: monte Cacciù, palazzetto dello sport, porticciolo, zona Calzecchi Onesti di contrada S. Vittoria e autostrada nord, nella collina di Pian della Noce.
Dal sopralluogo fatto dagli esperti del Politecnico sono 8 le antenne insediate in città e, ad eccezione di una sul monte Cacciù, le altre sono nel contesto urbano: una su un traliccio vicino alla stazione ferroviaria e le altre sui tetti di alberghi. Gli esperti precisano che “il monitoraggio dell’Arpam nel centro abitato non ha evidenziato alcun superamento del limite di campo elettrico di 6 Volt/metro previsto quale valore di attenzione e obiettivo di qualità”. Un’area critica, invece, è sul monte Cacciù, con il superamento del valore da attribuire a un’emittente per radiodiffusione.
In Comune intanto giacciono 8 richieste di installazione di antenne da mettere sul tetto di alberghi. Secondo gli esperti c’è da considerare che “l’accoglimento delle richieste comporterebbe un addensamento delle antenne sui siti di hotel, con un notevole incremento del campo: la situazione più critica si avrebbe al Caminetto. Anche se a livello del suolo il valore di campo non superasse i limiti di legge, si ritiene che una concentrazione di potenza simile dovrebbe essere evitata per l’esposizione di persone sul terrazzo dell’hotel o di edifici limitrofi…Considerazioni analoghe possono essere fatte per la zona circostante l’hotel Gabbiano.
Onde evitare concentrazioni di sistemi radianti in prossimità di luoghi densamente abitati, si propongono dei siti alternativi (i 5 all’inizio riportati, ndr) che possano garantire posizioni idonee per le antenne”. Questo per le antenne della telefonia mobile. Ma in città c’è pure la questione dei tralicci dell’alta tensione, per i quali non sembra esservi altro rimedio se non quello l’interramento dei fili.
Silvio Sebastiani