da Franco Abruzzo.it
Roma, 17 luglio 2008. «Viviamo in una situazione di profondi cambiamenti tecnologici che spingono verso la convergenza multimediale, ciononostante l’editoria può sviluppare interessanti modelli di business». Lo afferma Carlo Malinconico Castriota Scanderberg, presidente della Fieg, dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”: “’Gli elementi di preoccupazione non sono pochi. I ricavi sono statici, i costi di produzione continuano ad aumentare, nel mercato pubblicitario la televisione continua a mantenere il primato della raccolta”. A preoccupare la Fieg inoltre, sono le misure contenute nel decreto della manovra Tremonti, come “la riduzione cospicua (di oltre il 25%) della dotazione finanziaria per il settore dell’editoria che pregiudica la possibilità di procedere ad una vera riforma dell’editoria” e “l’emendamento che prevede la pubblicazione degli atti e dei provvedimenti amministrativi solo sui siti internet delle singole amministrazioni pubbliche”. Se questa disposizione venisse applicata, infatti, “si lederebbe il diritto di informazione di cittadini e imprese con grave compressione delle fondamentali esigenze di trasparenza delle attività economiche delle pubbliche amministrazioni e – continua – si arrecherebbe un grave danno ai bilanci dei giornali”. I Ddl Bonaiuti e Levi presentati nelle due scorse legislature secondo Malinconico, “con le opportune integrazioni” possono costituire l’ossatura di una valida riforma. Secondo il presidente della Fieg, di quanto previsto dai Ddl, possono essere salvati “l’eliminazione del controllo diretto delle imprese editrici da parte di persona fisica, le previsioni sulla rete di vendita e sul credito agevolato (Bonaiuti), la tutela del prodotto editoriale e del diritto d’autore e l’apposito fondo per la nuova occupazione e la multimedialità (Levi)”. (ANSA)