Con queste parole il Sottosegretario alle Riforme e Innovazioni nella PA, Beatrice Magnolfi commenta sul suo sito il ddl sulla riforma dell’editoria che sta seminando lo scontento tra il popolo della Rete, a causa dell’obbligo che sarebbe imposto a chi svolge attività editoriali sul web di iscriversi al Roc, il registro degli operatori della comunicazione. Ma il ddl non precisa cosa si intenda con esattezza per prodotto editoriale, demandando la responsabilità della definizione all’Autorità garante per le comunicazioni. “Sono d’accordo con il Ministro Gentiloni – prosegue Magnolfi – quando afferma che un blog non può essere equiparato ad un prodotto editoriale realizzato da una struttura redazionale. I blog devono rimanere un terreno di espressione libera, non sottoposto agli stessi vincoli di una testata giornalistica. Bisogna comprendere che la Rete è un fenomeno nuovo, che richiede una regolamentazione dei contenuti ad hoc, definita con criteri differenti rispetto al passato. Voglio ricordare che proprio a questo scopo il Governo italiano ha di recente promosso, insieme alle Nazioni Unite, la definizione di un Internet Bill of Rights, una Carta dei diritti della Rete che ha come finalità principale la tutela della libertà del web, ampliandone l’accesso e garantendo la pluralità delle opinioni e la sicurezza degli utenti. Ma attenzione questo non vuol dire che i reati, se commessi, non debbano essere puniti, come d’altronde la legge già prevede: la libertà della Rete passa anche dai doveri degli utenti oltre che dai loro diritti. Libertà d’opinione non deve mai essere libertà di insulti. La questione di cui ci si rende ancora poco conto è che in Rete le regole imposte dall’alto non sono molto efficaci: l’autoresponsabilizzazione degli utenti, per quanto difficile da codificare, è l’obiettivo da perseguire. Internet – conclude Magnolfi – è un mezzo straordinariamente potente, ma opportunità e rischi, come sempre, sono direttamente proporzionali. Chi usa Internet deve assumersi la responsabilità di farlo: non è solo la Rete a dover essere all’altezza delle richieste di libera espressione degli utenti, ma anche gli utenti a dover essere all’altezza di Internet”.