Dino Crocco era nato ad Ovada, in provincia di Alessandria, l’8 marzo 1932. Chi ha più di quarant’anni ed ha vissuto tra Piemonte, Lombardia, Liguria e Val d’Aosta negli anni ’70 e ’80, avra sicuramente intercettato i suoi baffi facendo zapping tra i canali delle tv private.
Crocco se n’è andato in una tiepida giornata d’agosto e con lui si è perso un altro tassello di un periodo d’oro per la tv italiana. Ne ripercorriamo la storia artistica con il ricordo che gli ha tributato Radio City, l’emittente dove aveva esordito nel 1977 per poi passare immediatamente sul video (su Tele Radio City, oggi Italia 7). "E’ nel 1956 che [Dino Crocco], contro il parere di tutti i suoi famigliari, intraprende la carriera di suonatore professionista come batterista con il suo complesso: i Quighem. Successivamente debutta al Lavagello [la discoteca dell’imprenditore Giorgio Tacchino che avrebbe poi ospitato gli studi di Tele Radio City, ndr] con i 4 Assi (con lui sono Mario Bocca al trombone, Mirko Mazza alla chitarra, Pasqualino Carloni al basso e Fred Ferrari alle tastiere). Nel 1971 il complesso, nel frattempo denominato Scooters, compie una tournèe a Londra, quindi è in Argentina in una tournèes che durerà tre mesi. Nel 1974 gli Scooters abbandonano il mondo della canzone e Dino si ritira dalla vita agreste nella sua cascina di Cremolino. Un ritiro che durerà poco: Dino riprende presto a suonare con Cesare Marchini. Nel 1975 Crocco viene contattato da Giorgio Tacchino che sta lanciando Radio City. Crocco esordisce in radio, nel 1977 inizia a collaborare con l’emittente televisiva Telecity che lo vede mattatore di trasmissioni televisive come IL PIZZICOTTO, CITYLANDIA, VIVA LA GENTE, GRAN RODEO, IL TOMBOLOTTO, CACCIA AL CAMPIONE, LISCIO NON TI LASCIO, IL GIOCOLONE programmi con la regia di Beppe Recchia. Poi è la volta di A BOTTA CALDA, programma domenicale durante il quale ospiti illustri commentano i risultati delle partite di calcio. Negli anni ’80 e ’90 continua ad essere mattatore di molti spettacoli su Italia8 i più famosi sono indubbiamente AMICHEVOLMENTE CON VOI e recentemente MUSICA INSIEME. Dino era il Direttore della nostra testata giornalistica. Ci lascia un collega, un professionista senza pari e principalmente un amico. Dino lo sapeva: "the show must go on", lo spettacolo deve andare avanti, anche se da oggi non sarà la stessa cosa".
Il ricordo in video: