La redazione de “L’Unità” dovrà farsene una ragione: l’accordo per il passaggio della quota azionaria di maggioranza nelle mani della Tosinvest della famiglia Angelucci è stato raggiunto, a breve sarà apposta la firma. Ad annunciarlo, Marialina Marcucci, presidentessa della Nie, attuale azionista di riferimento del giornale ex comunista, che ha anche assicurato che entro la fine di gennaio il passaggio sarà ufficializzato. “La trattativa – spiega la Marcucci – è conclusa già dal 15 dicembre. Ci sono stati una serie di necessari approfondimenti tecnici. Ma siamo ormai prossimi alla formalizzazione dell’ingresso degli Angelucci che avranno la larghissima maggioranza del pacchetto azionario”. In realtà, al termine della trattativa, poco più d’un mese fa, il Comitato di Redazione del quotidiano aveva messo in atto una protesta formale, trovandosi in disaccordo con la scelta di affidare le proprie sorti agli editori di “Libero” e “il Riformista”, quotidiani, come noto (specie il primo), schierati politicamente in posizione antitetica rispetto a “L’Unità” e portatori d’interessi politici che naturalmente si allontanano da quelli storici del quotidiano fondato da Gramsci. Oltretutto, uno dei pomi della discordia, è costituito dalla partecipazione al CdA della Tosinvest da parte di Vittorio Feltri, direttore di “Libero” e fiero oppositore del Governo, che, invece, “L’Unità” appoggia per ovvi motivi. Il cdr, allora, aveva costituito un Comitato dei Garanti e proposto una carta dei Diritti e dei Valori, per spiegare le ragioni editoriali, politiche ed anche morali per cui era bene evitare che la Tosinvest e gli Angelucci potessero, una volta acquistato il pacchetto di maggioranza, decidere autonomamente le sorti del giornale. A nulla è valso. L’unico barlume di speranza si era acceso nel momento in cui si era diffusa la voce di un interessamento da parte dell’editore Francesco Di Stefano, fondatore di “Europa 7” (la nota rete tv fantasma), ad acquisire le azioni del quotidiano. La Marcucci ha subito smentito la voce, mentre Di Stefano si è limitato a non commentare. E, a meno di particolari sconvolgimenti le sorti de “L’Unità” paiono ormai indirizzate tra le braccia degli Angelucci. (Giuseppe Colucci per NL)