A sentire quel che sarebbe successo nel corso dell’ultima riunione del consiglio di amministrazione della Nie (Nuova iniziativa editoriale) si direbbe che dovremo aspettare ancora molto tempo prima di sapere che fine farà l’Unità. Archiviata per il momento la “gaffe” De Gregorio, di cui abbiamo scritto ieri, il consiglio di amministrazione della Nie si è riunito per fare il punto della situazione sullo stato di salute de l’Unità a seguito dell’ingresso di Renato Soru, patron di Tiscali, nella compagine azionaria della società. Due nuovi consiglieri, Antonio Saracino e Giandomenico Celata, sono entrati a far parte del cda ed anche per questo motivo la riunione di ieri ha avuto un carattere a dir poco interlocutorio. Non c’erano grosse decisioni da prendere ma solo tanti dubbi da sviscerare. Primo tra tutti il nodo relativo alla direzione del giornale. Indiscrezioni a parte, bisognerà capire se le redini de l’Unità resteranno salde nelle mani di Antonio Padellaro o se toccherà a qualcun altro risollevare le sorti dello storico giornale fondato da Gramsci. Padellaro o meno, il fatto è che senza una decisione certa sarà impossibile presentare un piano industriale credibile. Altri nodi da sciogliere sono quelli relativi all’autonomia finanziaria della Nie. Cosa fare per dare una boccata di ossigeno alle casse della società? Le opzioni sul tavolo sono sostanzialmente due: l’ennesima ricapitalizzazione o la cessione del marchio ad una società esterna che possa sfruttarlo commercialmente, ad esempio organizzando una serie di iniziative culturali firmati con il logo della testata. E poi? Come agire sul versante della raccolta pubblicitaria? Continuare ad affidarsi alla stessa concessionaria (Pk), con l’idea che i cali di vendita degli spazi siano imputabili allo scarso appeal della testata, o provare a cambiare partner per vedere se si ottengono risultati migliori? Nonostante il clima di generale attesa, non ci sono solo ombre. L’effetto Soru/Tiscali comincia a farsi sentire, almeno per quanto riguarda il fronte dell’editoria online. Si è deciso di puntare molto sul sito internet de l’Unità, rendendo completamente consultabili gli archivi storici del giornale e soprattutto offrendo a tutti, da qui in avanti, la possibilità di scaricare gratuitamente, in formato pdf, l’edizione giornaliera del quotidiano. Una vera e propria rivoluzione digitale per gli epigoni del Partito Comunista Italiano, poco inclini alla trasparenza! (Davide Agazzi per NL)