Siete in vacanza a Londra e volete condividere la gioia di vedere il Big Ben per la prima molta. Cosa fate? Molto probabilmente tirate fuori il vostro cellulare e inviate un SMS ad un amico o ad un parente a casa.
Ma forse non sapete che l’invio di SMS dall’estero comporta tariffe molto elevate in Europa. Un singolo messaggio può costare ad un turista francese in Italia 0,30 euro. Un turista ceco pagherebbe 0,42 euro mentre per un viaggiatore britannico in Spagna il costo potrebbe arrivare a 0,63 euro.
La commissaria per le Telecomunicazioni , Viviane Reding, ha dichiarato che queste tariffe sono ingiustificate e che non dovrebbero essere superiori a 0,11 euro, rispetto all’attuale media di 0,29 euro nei 27 Stati membri dell’UE.
“I cittadini dell’UE devono essere liberi di mandare SMS dall’estero senza pagare un capitale. Le tariffe per il roaming sono già costate fin troppo ai clienti della telefonia mobile”, ha dichiarato Reding.
Le proposte della Commissione per una drastica riduzione delle tariffe sono attese per questo autunno e segnerebbero il secondo intervento nel corso di un anno a favore degli utenti della telefonia mobile. Nel giugno del 2007 l’UE aveva già posto un limite sui prezzi delle chiamate vocali effettuate dall’estero all’interno dell’Unione.
Il giro di vite nasce dalla mancata reazione degli operatori: soltanto uno di essi aveva infatti risposto all’invito della Commissione, formulato a febbraio, a ridurre le tariffe di roaming per i messaggi di testo.
I 2,5 miliardi di SMS inviati ogni anno in roaming dagli utenti mobili nell’UE costano a questi ultimi 10 volte di più rispetto ai messaggi che essi inviano quando sono a casa loro.
La Commissione cercherà inoltre di porre fine alle bollette salate applicate agli utenti dei servizi di roaming che si connettono ad Internet attraverso un a rete mobile.
La Commissione sta inoltre indagando sui prezzi ingannevoli delle suonerie scaricabili. Un’indagine a tappeto di un anno su oltre 500 siti web nell’UE, in Norvegia e in Islanda ha rivelato che l’80% di essi potrebbero non essere in regola con la legge sulla protezione dei consumatori. Un analogo controllo sulle linee aeree è stato eseguito nel 2007.
Un altro problema è dato dalle offerte di suonerie scaricabili “gratis” che in realtà fanno scattare un abbonamento. Molti di questi siti web prendono di mira i bambini ed i giovani.