Mancano ancora due giorni alla messa in onda della prossima puntata di Annozero, ma si è già aperto un nuovo caso-Mastella.
Saputo che essa si occuperà anche del controverso caso del trasferimento del pm di Catanzaro De Magistris, gli uomini più vicini al Ministro hanno chiesto che la trasmissione venga preventivamente visionata da presidente e direttore generale della Rai e, qualora ritenuta troppo offensiva nei confronti del Ministro, fermata perché, dice il vicesegretario dell’Udeur Satta, non si può “utilizzare il servizio pubblico per fini strumentali e per colpire a senso unico un partito”. Né, tantomeno, un Ministro. Se ciò non avvenisse, verrebbe presentata dal loro partito una mozione di sfiducia al Cda Rai in Senato. Con buona pace di chi, nel post-Berlusconi, aveva pensato che i tempi “bulgari” fossero ormai lontani.
Il Ministro si definisce vittima di una “persecuzione”. Per questo motivo fa sapere che in studio non ci sarà. Ma ad “Annozero” non sembrano affatto preoccupati: Beatrice Borromeo, spalla di Santoro che gestisce la rubrica “Generazione zero”, nega qualsiasi forma di “killeraggio” nei confronti di Mastella: “Lui ha solo mandato gli ispettori a Catanzaro e deciso il trasferimento, ma la vicenda è molto più complessa ed i partiti non devono dirci di cosa occuparci….”. Certo che, leggendo il blog di Sandro Ruotolo, inviato di punta in terra calabra di “Annozero”, Mastella viene definito come “Ministro dell’Ingiustizia”, reo di un allontanamento preventivo di un pm durante il normale svolgimento del proprio lavoro. Con l’aggravante d’essere sul punto d’iscrivere sul registro degli indagati lo stesso Ministro. Il consigliere Rai Sandro Curzi, da par suo, molto prudentemente si aspetta di vedere la trasmissione prima di esprimere ulteriori valutazioni nel merito. E non esclude la pista “bulgara”. (Paolo Masneri per NL)