Si è svolto a Roma, nella sala Manzoni, il primo dicembre, il seminario dal titolo “Larga banda mobile: le aste per l’assegnazione delle frequenze LTE in Europa e lo sviluppo delle reti”.
L’occasione è stata utile per un incontro tra gli addetti ai lavori italiani e internazionali del mondo delle telecomunicazioni, all’indomani del successo superiore alle previsioni riscosso dall’asta del dividendo digitale esterno, con la quale lo stato ha incassato ben 3,7 miliardi di euro. Il passaggio integrale al digitale tv in corso, infatti, ha lasciato disponibili agli operatori tlc lotti di frequenze nella banda a 800 MHz (i canali 61-69 UHF), in precedenza assegnati alla radiodiffusione televisiva, che saranno riutilizzati per l’implementazione e lo sviluppo delle nuove reti 4G (cd. "internet mobile"). Non solo in Italia ma anche in altri paesi europei, nell’ultimo lustro, l’esodo dall’analogico ha lasciato spazio per la sperimentazione di nuove tecnologie nelle telecomunicazioni ed, infatti, al seminario, organizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni (che ha gestito l’asta per le frequenze “Long Term Evolution – LTE”), hanno partecipato anche tecnici internazionali come Antonio Fernandez-Paniagua Diaz-Flores, della Secretaria de Estado De Telecomunicaciones y Para la Sociedad De La Informacion spagnola e Klaus-Udo Marwinski, della Bundesnetzagentur, l’Agenzia Federale tedesca per l’energia elettrica, gas, telecomunicazioni, delle poste e ferroviaria. I lavori sono stati aperti da Alessandro Luciano, presidente della Fondazione, il quale ha sottolineato come l’impegno garantito dalla stessa nell’organizzare l’asta abbia giocato un ruolo cruciale per il suo successo. “La Fondazione – ha detto – ha dimostrato, anche in questa occasione, di essere in grado di coniugare l’impegno operativo con la ricerca costante di un confronto con i massimi livelli dell’elaborazione nei suoi campi di attività e oggi. Forti di questa esperienza, possiamo candidarci ad essere parte attiva nelle prossime tappe dell’attuazione di questa rivoluzione nel settore delle telecomunicazioni, in ambito nazionale e internazionale”. Particolarmente significativo è stato, infine, l’intervento di Francesco Troisi, Dg per la gestione e pianificazione dello spettro (D.G.P.G.S.R. del Ministero dello Sviluppo Economico). “Molte frequenze a 800 MHz sono già utilizzabili”, ha rassicurato, dopo che in estate le emittenti locali erano state sul piede di guerra e si era temuto un ammutinamento con gli editori pronti a non lasciare le proprie frequenze, che quindi non sarebbero state poi utilizzabili dalle società di tlc. I canali 61-69 sono invece già utilizzabili in Liguria, Toscana, Umbria e Marche, ha detto, e da giugno lo saranno anche in altre sei regioni. (G.M. per NL)