Ripagare un investimento di 580 milioni di dollari, avendo in mano un prodotto come MySpace, nel 2005 poteva apparire un ottimo affare per il magnate Rupert Murdoch. A distanza di quattro anni, però, il patron della News Corporation è già alle prese con la crisi del suo social network. Nello scorso aprile, infatti, gli sforzi per tentare di arginare un conclamato tracollo conducono alla destituzione di Chris De Wolfe – fondatore insieme a Tom Anderson della rete – con Owen Van Natta (foto) nella poltrona di Chef Executive Officer. Il nuovo dirigente – classe 1964, ex Chief Operating Officer di Facebook – dopo aver ridotto il personale di 400 unità nel giugno scorso (circa il 30% degli occupati) per "non ostacolare la capacità dell’azienda di essere competitiva"(www.corriere.it, 20/06/2009), pare stia rivolgendo le sue attenzioni verso iLike, sito di raccomandazioni musicali con oltre 50 milioni di utenti e che ha appena lanciato il suo negozio di musica ondine: costo dell’operazione, per molti già deliberata, 20 milioni di dollari. Van Natta, dunque, viene chiamato alla News Corporation per rilanciare My Space che, al cospetto del fenomeno Facebook, perde continuamente in gradimento e numero di utenti. I ritmi di espansione del concorrente, infatti, raggiungono livelli mai toccati da nessun altra comunità, se si considera che oggi, in tutto il mondo, si contano già 250 milioni iscritti, con una crescita che dal 2008 ad oggi ha visto, mese su mese, raddoppiare gli iscritti ed i contatti on line. Inoltre, ad alimentare la Facebook-mania, di certo non guasta un vorticoso giro d’affari, basti pensate ai 240 milioni di dollari sborsati da Microsoft per acquisirne – nel 2007 – l’1,6% attestando il valore di mercato dell’azienda sui 15 miliardi di dollari. Ritornando alla notizia sull’acquisizione di iLike – già partner di Facebbok – l’operazione consentirebbe a MySpace di aumentare la sua posizione di prestigio nel settore musicale drenando internauti proprio al suo diretto e temuto concorrente, che in merito vanta un tesoretto di 10 milioni di iscritti allo spazio di condivisione di file musicali. Ulteriormente, nel progetto di Van Natta, si potrebbe così costituire una solida base per stringere accordi con case discografiche ed etichette varie accantonando il poco proficuo progetto My Space Music. Insomma, la paura per Facebook costringe MySpace a servirsi di questo Cavallo di Troia nella speranza di scalfire il proliferare delle "faccine". Seguiremo gli sviluppi della questione. (Stefano Cionini per NL).