Studio e predisposizione di proposte normative e stipula di codici di condotta tra i compiti del nuovo Organo.
Si intensifica la lotta del Governo italiano nei confronti del problema della pirateria digitale e multimediale. Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15/09/2008, pubblicato, per comunicato, sulla Gazzetta Ufficiale 13 ottobre 2008, n. 240, è stato infatti costituito un apposito Comitato Tecnico con il compito di individuare proposte e coordinare azioni volte a contrastare il fenomeno. Il nuovo Organismo, istituito d’intesa con il Ministero per i Beni e le Attività culturali, è stato collocato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e ciò, si legge nel provvedimento, “sia in ragione della trasversalità della materia, che interessa i diversi settori della creazione e della produzione dei contenuti digitali, sia in ragione della previsione normativa di cui alla legge n. 43 del 2005, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri il potere di promuovere forme di collaborazione tra i rappresentanti delle categorie operanti nel settore”. È stato affidato a Mauro Masi, Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il compito di coordinare tale Comitato, di cui fanno parte: il Capo di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in qualità di Vice Coordinatore, i Capi di Gabinetto di altri dicasteri coinvolti (Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Giustizia, Ministero per lo Sviluppo Economico, Ministero delle Politiche Europee, Ministero della Gioventù), nonché il Presidente della S.I.A.E., due rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e due del predetto Dicastero per i Beni e le Attività Culturali ed infine due esperti del settore, che dovranno essere nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Quanto alle funzioni, all’art. 2 del D.P.C.M. è stabilito che il Comitato tecnico dovrà, nello specifico, svolgere attività di: “a) coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno; b) studio e predisposizione di proposte normative; c) analisi e individuazione di iniziative non normative, ivi compresa anche la eventuale stipula di appositi codici di condotta e di autoregolamentazione”. A tale fine, il nuovo Organo potrà svolgere audizioni, anche pubbliche, di esponenti delle categorie, associazioni, enti dei settori interessati, nonché avviare, mediante un proprio sito internet, una consultazione pubblica con le categorie interessate, con gli utenti del settore e con i cittadini. Il tutto operando in raccordo con gli uffici competenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle altre amministrazioni che lo compongono. Si attende, adesso, l’insediamento del nuovo Organo. (D.A. per NL)