La Rai mette in onda una programmazione discutibile e secondo il presidente della Rai Paolo Garimberti, la cause sono imputabili al governo.
La chiusura in rosso del bilancio 2010, quindi, dovrebbe essere colpa del governo, il quale deve, a parere del presidente della Rai, contrastare l’evasione e recuperarne almeno il 25%. Solo in questo modo è possibile ricostruire un bilancio roseo ed evitare la corsa disperata all’audience che costringe la produzione di programmi di basso livello altrimenti non trasmessi. Il presidente ha fatto tesoro dell’incontro con il ministro della gioventù Giorgia Meloni, durante gli stati generali dell’animazione a Cartoons on the bay, in corso a Rapallo (Genova). Garimberti chiede esplicitamente aiuto al ministro, affinchè il governo collabori alla lotta all’evasione per risanare i conti della Rai e permettere di investire per una qualità migliore. È inevitabile chiedersi quale sia il nesso della richiesta di aiuto con il mondo dell’animazione quale tema dell’incontro. La ratio sta nel fatto che proprio qualche giorno prima Paolo Galimberti ha sottoscritto un contratto di servizio pubblico con il quale ha vincolato tutti i 13 canali della Rai, la cui programmazione quotidiana dovrà essere dedicata ai minori nella misura del 10%. È automatica la connessione tra il recupero dei canoni evasi e la propensione all’investimento, nel caso specifico nel campo dell’animazione. Ora la tv pubblica dedica ai programmi per minori solo lo 0,75 % del budget complessivo, investimento palesemente in contrasto con le esigenze degli spettatori, in quanto i minori rappresentano almeno il 20% del pubblico potenziale. Inoltre il mondo dei cartoons si scontra tuttora anche con i palinsesti, in quanto l’incertezza della messa in onda e degli orari ostacolano la corretta programmazione. Il ministro Giorgia Meloni, al fine di ottimizzare i contenuti della Rai sventra il problema dell’evasione e concentra il suo monito sulla qualità: solo programmi di qualità meritano di essere trasmessi affinchè il pubblico sia stimolato al pagamento del canone, in quanto appagato dal servizio che riceve quotidianamente. L’animazione destinata alla Rai, inoltre, deve ispirarsi alle produzioni internazionali mantenendo, però, un doveroso distacco, in quanto i valori positivi trasmessi appartengono a eroi troppo lontani dalla realtà. Invece la Rai ha bisogno di fornire messaggi positivi vicini a noi, e ai nostri bambini. La soddisfazione del popolo spettatore è la chiave sia della “serenità” del bilancio sia della ripresa qualitativa della programmazione. È un circolo: programmazione di qualità per accontentare il pubblico, che paga piu volentieri il canone, con il quale si riempiono le tasche della tv pubblica, ora pronta a nuovi investimenti, tra cui una maggiore attenzione al minore. (C.S. per NL)