Che l’“Osservatore Romano” non fosse certo un quotidiano progressista, era faccenda ben nota; che la possibilità di uno Stato laico, libero da pregiudizi ed in cui chiunque possa vivere e realizzarsi al di la dei dogmi religiosi che impongono modelli ai quali adattarsi a tutti i costi, non fosse un’ipotesi loro gradita, era, probabilmente, ancora più noto; ma un palese e sfrontato attacco alla libertà di manifestare da parte di categorie a loro non gradite, occorre dirlo, non tutti se lo aspettavano. Ed invece, all’indomani della manifestazione a Roma, in piazza Farnese (foto), inneggiante ai Dico, alla quale hanno preso parte anche alcuni ministri dell’attuale Governo, dalle proprie colonne, il quotidiano vaticano ne ha per tutti: sferra attacchi decisi quanto offensivi, spara a zero (seppur nel formalissimo linguaggio clericale) sui manifestanti e sui politici ed essi solidali, critica duramente la presenza di bambini, “la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare l’immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare”. In pratica, il quotidiano pontificio, voce della Curia, non vuol proprio saperne di accettare o anche soltanto aprirsi leggermente ai Dico, che, è bene ricordarlo, non privano di nessun diritto le coppie “istituzionali”. Ecco cosa è apparso sulle colonne dell’“Osservatore Romano” il giorno successivo alla manifestazione: “Si è dunque inscenato sabato il promesso corteo a favore del riconoscimento legale delle coppie omosessuali. Una manifestazione nella quale, al di là dell’immagine borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie. Ironie e isteriche esibizioni da parte di chi invoca riconoscimenti e non esprime rispetto”. (Giuseppe Colucci per NL)