Su quel ramo del lago di Como è scoppiata la polemica. Don Agostino Clerici, direttore de “Il settimanale della Diocesi”, organo ufficiale della curia comasca, ha attaccato Alessandro Sallusti e il suo rinnovato giornale “L’Ordine”. La diatriba nasce dal fatto che su “L’Ordine”, di nuovo nelle edicole lariane da pochi giorni dopo un’assenza durata 24 anni, compare ora la dicitura “quotidiano indipendente”, mentre dal giorno della sua fondazione nel 1879 a quello della sua chiusura nel 1984, è stato il quotidiano della diocesi di Como e uno dei direttori fu proprio lo stesso Sallusti che successivamente passò al “Corriere della Sera” per poi dirigere “Libero”. Don Agostino, scrivendo sull’editoriale del Settimanale della Diocesi, ha spiegato: “Quello che i comaschi trovano in edicola con un nome antico non è il quotidiano cattolico della diocesi di Como. E’ giusto che i lettori del vecchio quotidiano sappiano che il nuovo “Ordine” ha il nome del quotidiano cattolico comasco, ma non ha autorità per continuarne la storia” (tratto dall’edizione odierna del Corriere della Sera). Un duro attacco da parte del direttore del settimanale cattolico che è poi proseguito con un’altra affermazione decisa: “Nessuno può cercare nella Chiesa locale, nel vescovo o nella curia i responsabili o gli occulti registi di quanto appare sulle pagine del nuovo quotidiano che si chiama proprio come il vecchio giornale cattolico”. Il sacerdote ha chiuso l’editoriale con toni un po’ più morbidi ricordando che “Nessuno vuole negare a Sallusti e alla sua redazione l’autonomia di giudizio e la libertà di informazione. Avrebbero però potuto esercitarla meglio e con una presenza illuminatrice totalmente scevra da ogni sospetto di carpire la buona fede dei lettori se avessero scelto un nome nuovo per fare un nuovo quotidiano”. La risposta di Sallusti non si è fatta attendere: il direttore ha infatti dichiarato che per prima cosa pubblicherà per intero l’editoriale di Don Agostino, soprattutto dal momento che ritiene importante che i suoi lettori sappiano cosa viene pubblicato sul giornale della diocesi. Inoltre ha ricordato di aver rilevato una rivista “abbandonata” per 24 anni, che la curia non è stata evidentemente in grado di mantenere in vita. Il direttore de “L’Ordine” però non è andato per il sottile, manifestando tutto il suo dissenso: “Usurpatori noi? E’ falso, perché abbiamo riaperto questo giornale per offrire anche ai cattolici comaschi una voce laica, al di là delle patenti che il vescovo distribuisce in base a criteri più o meno discutibili. La testata storica appartiene a me esattamente come al vescovo di Como e allo stesso Don Agostino”. Sallusti ha commentato anche l’accenno di Don Clerici agli “occulti registri”, sottolineando che non vi è nulla di occulto e che saranno gli stessi lettori a capire le linee e le battaglie del giornale senza intromissioni da parte del vescovo o del direttore del giornale della diocesi. (Silvia Bianchi per NL)