Microsoft non sta dunque pensando da semplice contendente al già affollato panorama delle IP TV ma, al contrario di Joost, Babelgum e compagnia, focalizzerà la propria attenzione sui contenuti live tipici degli “scatolotti unidirezionali” che popolano i saloni e le cucine di tutto il pianeta.
Il servizio non è ancora accessibile al pubblico, per la qual cosa occorrerà aspettare questo ottobre. Attualmente è in corso un programma di testing ad inviti, come segnala un blog di Windows Live! Spaces. Pandemia mette poi a disposizione un video dimostrativo di come funziona la piattaforma.
Sviluppato in collaborazione con la società inglese Skinkers, il client di LiveStation si baserà sulla tecnologia Silverlight, il Flash-killer che Microsoft sta cercando di spingere sul mercato quanto più le è possibile, che nel caso permetterà di gestire in maniera “easy” e indolore l’interfacciamento alla TV distribuita (funzionante con lo stesso principio del network di P2P BitTorrent).
Riguardo ai contenuti e canali disponibili, attualmente è presente un solo canale, anche se broadcaster di contenuti televisivi attualmente anonimi hanno dimostrato interesse nei confronti dell’iniziativa. Anche per questo motivo, LiveStation è ben lungi dal considerarsi un prodotto finito, avendo al momento più le caratteristiche di un esperimento che altro.
Di certo rappresenta l’intenzione di Microsoft di non stare a guardare, nella rivoluzione della tv-on-demand telematica che si va preparando – una tv disponibile davvero ovunque e su qualunque dispositivo o gadget tecnologico che abbia la capacità di connettersi alla Rete delle reti – ma anzi di guidare la testa di ponte del nuovo, promettente settore della distribuzione di contenuti user-driven.
Alfonso Maruccia