Un giovane laureato in Comunicazioni di massa, ha pubblicato la sua tesi dedicata ad un argomento sul quale questo periodico si è frequentamente soffermato.
Andrea Ganduglia, questo l’autore de “L’informazione radiofonica locale in Italia” (pp. 191, Clueb 2006, Bologna), così presenta il suo lavoro: “Nessun’altra nazione come l’Italia possiede una cosi’ alta concentrazione di segnali radiofonici: per numero di radio infatti siamo secondi solo agli Stati Uniti d’America. Si tratta per lo piu’ emittenti piccole o piccolissime, in grado di irradiare una ragione, una provincia o una citta’ soltanto e che trent’anni fa ruppero il monopolio RAI e diedero il via ad una stagione, quella delle radio libere, ancora vivissima nell’immaginario di molti.
Oggi pero’ la radiofonia locale vive di equilibri fragilissimi, stretta com’e’ tra un impianto legislativo pensato in primo luogo per la televisione ed il potere economico dei grandi gruppi editoriali, vive insomma di una marginalizzazione che il nostro paese difficilmente puo’ permettersi, perche’ e’ qui, nel lavoro di queste emittenti, che si concretizza quel pluralismo tanto affannosamente cercato dal sistema dei media.
Le nuove tecnologie rappresentano per questo settore l’occasione per riscrivere le regole ed invertire la tendenza. Internet, streaming audio, podcasting, satellite, digitale terrestre, telefonia mobile sono solo alcuni dei nuovi territori a disposizione di queste emittenti. E’ forse qui che troveremo la radio di domani?”
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