Linee guida del servizio pubblico radiotelevisivo
Presentazione
Sono state pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre 2006 le linee guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo, approvate dalla Commissione per le Garanzie nelle Comunicazioni con delibera n. 481 del 2 agosto 2006 ed emanate con delibera n. 540 del 21 settembre.
Tali linee-guida sono in relazione allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle esigenze culturali, nazionali e locali, valide per il periodo di vigenza del contratto nazionale di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI-Radiotelevisione italiana, per il triennio 2006-2008.
I punti del provvedimento maggiormente qualificanti sono:
La RAI deve assicurare un’offerta di qualità – da perseguire anche nei generi a più ampia diffusione e nelle fasce orarie di maggior ascolto – ed improntare la programmazione ai seguenti criteri:
assicurare una gamma di programmi equilibrata e varia, in grado i soddisfare le esigenze democratiche, sociali e culturali della società e garantire il pluralismo;
rispettare i principi di obiettività, completezza, imparzialità, lealtà dell’informazione, nonché di apertura alle diverse opinioni e tendenze sociali e religiose, e di salvaguardia delle diversità etniche;
promuovere la cultura e sviluppare il senso critico dei telespettatori;
valorizzare il patrimonio artistico e ambientale a livello azionale e locale;
rispettare la dignità della persona e l’armonico sviluppo fisico, psichico e morale del minore, evitando scene ed espressioni volgari o di cattivo gusto.
Nella programmazione la RAI terrà conto delle seguenti tipologie:
informazione politica e di attualità, compresa quella di approfondimento, informazione sportiva, eventi di carattere nazionale e internazionale, informazione locale;
comunicazione sociale attraverso trasmissioni dedicate a tematiche che trattino i bisogni della collettività e delle fasce deboli (con particolare riguardo all’ambiente, alla salute, alla qualità della vita, ai diritti e doveri civici, allo sport sociale, ai disabili, agli anziani);
educazione e formazione attraverso trasmissioni atte a diffondere la cultura scientifica e umanistica, la conoscenza delle lingue straniere, la alfabetizzazione informatica, la formazione artistica e musicale e la didattica;
promozione culturale, mediante la crescente valorizzazione di opere teatrali, documentaristiche, cinematografiche, televisive e musicali di alto livello artistico.
La RAI è tenuta altresì a promuovere le culture regionali e locali, in stretta collaborazione con le Regioni.
Quanto ai minori, la RAI si impegna ad osservare una particolare attenzione, individuando una fascia oraria a loro espressamente dedicata, dalle ore 16.00 alle 20.00 (fermo restando, comunque, che tutte le fasce, entro le ore 7.00 e le 22.30, sono tenute a rispettare la dignità dei minori). A ciò si aggiunga la realizzazione di un sistema di segnaletica dei programmi, che consenta alle famiglie un uso corretto ed appropriato del mezzo televisivo.
La RAI è tenuta a promuovere la ricerca tecnologia per favorire l’accesso della propria offerta multimediale alle persone disabili o con ridotte capacità sensoriali attraverso le nuove tecniche di trasmissione, e in particolare si impegna a garantire l’accessibilità alla propria programmazione attraverso le opportunità tecnologiche offerte dalle trasmissioni in tecnica digitale terrestre.
La RAI avrà un ruolo trainante nell’estendere alla collettività i vantaggi delle nuove tecnologie di trasmissione: dalla televisione e radio digitale terrestre al satellite, fino ai nuovi sistemi a larga banda, quali la televisione via internet e il Wimax (larga banda senza fili).
La programmazione della RAI sarà misurata attraverso un meccanismo di valutazione basato su parametri oggettivi, quali l’osservanza dei criteri di pluralismo, obiettività, crescita civile e sociale, e sul rispetto della dignità umana e dei minori. Saranno presi in considerazione anche gli indici di soddisfazione degli utenti. Il nuovo sistema sarà controllato da un organismo composto da esperti qualificati nella materia, scelti dall’Autorità e dal Ministero delle comunicazioni. I dati saranno resi pubblici.
La RAI, infine, si impegna a seguire efficienti criteri di gestione aziendale, nel rispetto del sistema di contabilità separata tra le attività di servizio pubblico e quelle di natura commerciale.