Alla fine la RAI l’ha fatto: alle 23.59 del 10/09/2022, dopo un suggestivo inno di Mameli, la bandiera delle onde medie è stata ammainata. Per sempre. Pare.
Non ci stupisce: da (tanto) tempo era nell’aria ed era improbabile (ed oggettivamente priva di senso) una proroga. Se la decisione era stata presa, tanto valeva attuarla.
Motivazione ufficiale? Non c’è. Ufficiosa? Costo/utente effettivo ingiustificabile: nessuno ascolta(va) più le onde medie. A nulla sono valse le (pochissime) proteste, perlopiù politicamente strumentali e legate al fatto che in caso di calamità naturale le onde medie avrebbero potuto essere un essenziale strumento di aggiornamento per le popolazioni colpite. Facile liquidarle: nessuno ha più i ricevitori OM.
1/4 di case dotate di ricevitori, di cui il 30% dimenticato
Solo 1/4 delle case italiane è dotate di ricevitori AM/FM stand-alone (le radioline) e in questo quarto, il 30% degli occupanti non si ricorda dove li ha messi. Ma, a dirla tutta, con ogni probabilità quasi il 100% non ricorda nemmeno cosa siano le onde medie.
Puntatori
Il punto quindi, non è la giustificazione della chiusura delle onde medie, a nostro avviso evidente e comprensibile, anche se nessuno vuol rivendicarne la paternità (si invocano gli switch-off, ma poi si nasconde il dito sull’interruttore). Il nocciolo della questione è, piuttosto, la conferma che un certo modello di Radio non esiste più.
Modelli desueti
La Radio del segnale orario, del meteo, della viabilità. Tutti servizi che non hanno più nessun senso al cospetto delle app.
Dai, su: se vogliamo sapere se sulla tangenziale ovest di Milano il traffico si è bloccato all’altezza di Trezzano sul Naviglio ascoltiamo Isoradio? Se vogliamo informazioni meteo, aspettiamo il bollettino che la gran parte delle stazioni si ostina a trasmettere? Se vogliamo l’ultima notizia aspettiamo il notiziario?
Fonti
Caso mai è il contrario: pochi secondi dopo aver sentito la notizia alla Radio, l’approfondiamo sul web. Del resto, nella stragrande parte dei casi, la fonte delle notizie radiofoniche è internet, quindi tanto vale andare là, senza mediazioni.
Guardiamo oltre
Piuttosto, lo spegnimento nelle onde medie, lutto per pochi nostalgici, è la conferma della resilienza della Radio, che cambiando piattaforma, si adegua ai cambiamenti.
Le onde medie sono morte. Viva la Radio
Quella Radio che fa approfondimenti informativi ed intrattenimento in forma misurata ed innovativa (nel senso di introdurre qualcosa di originale), trasmette eventi sport ed eventi live, assembla musica con l’ineguagliabilità dell’estro umano. Quella Radio che per vivere (non sopravvivere) non ha bisogno del segnale orario, dei bollettini sul traffico e sul meteo. E nemmeno delle onde medie.