La qualificazione civilistica dei contratti derivati, e in particolare degli swap, è oggetto di numerosissime pronunce della giurisprudenza alle quali seguono anche sentenze penali ed amministrative.
La maggior parte delle vicende processuali non si è ancora conclusa e la tematica resta quindi vivissima. La dottrina si è attardata, e si attarda, su questioni letteralmente estranee al tema, prima fra tutte l’efficacia della dichiarazione autoreferenziale di "operatore qualificato", considerata, misteriosamente, come la cartina di tornasole per stabilire se uno swap è buono o cattivo. Il testo – curato da Daniele Maffeis (professore straordinario di Diritto Privato presso l’Università degli Studi di Brescia) e contenente contributi di studiosi di diritto civile e commerciale – si inserisce nella nuova serie dei Quaderni di banca, borsa e titoli di credito, con uno scambio di opinioni spesso divergenti, ma al contempo estremamente approfondite. Gli esperti esaminano gli aspetti essenziali del compito del giurista, che dovrebbe porsi come obiettivo la comprensione dei fenomeni, prima di avanzare improvvisate proposte in chiave puramente rimediale (per evitare la genericissima, e per nulla scientifica – prospettiva dell’alternativa secca tra "liberalismo" o "paternalismo"). Cosa sono gli scenari probabilistici? Cosa è il mark to market? Cosa si intende per costi impliciti? Che senso ha distinguere tra distribuzione qualitativa dell’alea e media ponderata delle distribuzioni di probabilità? Cosa implica la distinzione tra scopo di copertura e scopo speculativo? Perché l’intermediario finanziario, all’alba del terzo millennio, è il nuovo titolare di un ufficio di diritto privato? Quali sono i caratteri dell’ordine pubblico di direzione e di protezione nella materia dell’intermediazione finanziaria? Gli swap presentano una causa socialmente tipica o tratti strutturali tendenzialmente omogenei? Entro quali limiti sono meritevoli di tutela? E’ utile la prospettiva della causa in concreto? Il quaderno risulta improntato all’indagine in ambito civilistico, fornendo risposte basate sull’esperienza che la giurisprudenza ha maturato in questi ultimi anni. Le sentenze sono molteplici, ma la sensazione è una sola: anche in finanza, il diritto non può lasciare il campo libero alla tecnica. Il testo, edito da Giuffrè (www.giuffre.it), è in vendita al costo di € 38,00. (V.R. per NL)