Camminano verso il futuro senza alcuna direzione prestabilita, presenti nel mondo eppure così disperatamente fuori da esso, sempre più disincantati e disillusi, senza palpabili prospettive di lavoro, senza un ruolo ben definito nella società, con il costante timore di essere marginalizzati e di rinunciare definitivamente ai propri sogni.
Sono i Neet (acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training), i giovani che non studiano e non lavorano: il fenomeno, in crescita esponenziale, mostra dati allarmanti, tanto che si comincia a parlare di loro come di una “generazione perduta”. L’inutilizzo di questa fetta generazionale comporta inevitabili conseguenze sul piano sociale ed economico, perché i giovani rappresentano la componente più importante per la produzione di benessere in un Paese. Anche l’Italia viene attraversata per intero dalla suddetta problematica: nel 2014 la penisola ha raggiunto infatti il record europeo di Neet. Come si è giunti a questa difficile situazione? Cosa fare per arginare e risolvere il problema? Parte proprio da queste domande il libro-inchiesta di Alessandro Rosina, professore ordinario di demografia e statistica sociale dell’Università Cattolica di Milano e presidente dell’Associazione ITalents sociale. L’autore individua le responsabilità dei vari attori istituzionali, economici, sociali, svelandone limiti ed inefficienze; con un’intensa esposizione, comprovata da dati di ricerche scientifiche alla mano, ipotizza un valido percorso di riscatto, che passa attraverso uno sguardo più consapevole verso le nuove generazioni, l’attenzione ai giovani talenti, l’investimento nelle nuove competenze, il sostegno delle idee, della volontà, dei sogni, dell’intraprendenza. Il testo, edito da Vita e Pensiero (www.vitaepensiero.it) è in vendita al prezzo di € 12,00. (S.F. per NL)