Il volume “la violenza sessuale tra le avances e le molestie” tratta il tema delicato ed attuale del reato di cui all’art. 609 bis c.p., rubricato “violenza sessuale”.
Lo scritto non si limita a definire la fattispecie, con chiarezza espositiva e utilizzo di linguaggio tecnico, ma indaga come le teorie dottrinali e gli orientamenti giurisprudenziali differenzino i comportamenti leciti da quelli illeciti.
Tutela della libertà sessuale della persona
Il paragrafo 1 del primo capitolo è dedicato a ripercorrere gli antecedenti normativi della norma in esame, in particolare si osserva come, nel codice del 1930, questo fosse inserito nel titolo dedicato ai “delitti contro la moralità pubblica e il buon costume”.
A tal proposito occorre sottolineare come nel codice Rocco “tutti gli interessi protetti, anche quelli di natura personale, sono concepiti e atteggiati in funzione di un interesse pubblicistico, riferito allo stato espressivo della totalità dei valori”.
Diversamente, oggi, dottrina e giurisprudenza sono unanimi nell’affermare che l’interesse protetto è la libertà sessuale della persona, definita come “un’espressione della libertà morale e si esprimerebbe come libertà di autodeterminazione nello specifico ambito della sessualità”.
Le diverse forme di violenza sessuale
Dopo questa iniziale disamina storica, il volume procede differenziando e definendo le varie forme di violenza, che, ai sensi dell’art. 609 c.p., devono avvenire tramite “costrizione”. Quest’ultima deve avvenire “mediante minaccia, abuso di autorità o induzione”.
Le autrici si soffermano sulla definizione di violenza, sottolineando come, in passato, la giurisprudenza riteneva che fosse indispensabile una “vis atrox, una forza fisica sul corpo della vittima di tale intensità da non poter essere vinta in alcun modo”. Il superamento di questa interpretazione, molto restrittiva e non ricomprendente tutte le situazioni possibili, se da un lato offre una tutela più ampia, dall’altro ha fatto sì che il concetto di violenza assumesse contorni indefiniti, “dando luogo a rilievi critici sotto il profilo della determinatezza del precetto penale”.
Approccio pratico
Il pregio della disamina compiuta nel volume è la presenza non solo di massime giurisprudenziali, ma anche del caso concreto, permettendo così di comprendere con maggior chiarezza le situazioni che si manifestano nella realtà.
Da sottolineare la differenziazione tra il tentativo di estorsione e il tentativo di violenza sessuale (in un caso in cui l’agente aveva minacciato di diffondere video e foto erotici qualora la vittima si fosse rifiutata di eseguire prestazioni sessuali).
Altra questione rilevante trattata riguarda il concetto di abuso nei suoi vari aspetti (pubblico, privato, derivante da una determinata qualità dell’agente), in merito al quale si rileva come lo stesso presenti un “grave deficit di determinatezza”.
Atti sessuali
Lo scritto dedica un paragrafo alla nozione di atto sessuale come offerta dalla Corte di Cassazione: “reato a dolo generico, la cui natura sessuale discende da una sua qualificazione come erotico e deve essere valutata secondo il significato sociale”.
Da ultimo è pregevole la distinzione presentata tra atti sessuali e molestie.
Capitoli III e IV
I capitoli conclusivi sono dedicati “all’adescamento di minorenni, stalking e revenge porn”. A quest’ultima fattispecie, introdotta con l. 69/2019 e rubricata “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, è dedicata un’analisi accurata. L’ultimo capitolo è dedicato alla “prova nei reati contro la libertà sessuale”.
Il volume, scritto da due donne (D. Bartolucci pubblico ministero e C. Parziale), è consigliato a operatori del diritto penale che necessitino di un approccio pratico, ma al contempo tecnico e approfondito, al difficile e delicato ambito della violenza sessuale.
Il libro “la violenza sessuale tra le avances e le molestie”, pubblicato da Munari Cavani Publishing, è disponibile nelle librerie oppure è possibile acquistarlo dallo shop online al prezzo di 18 euro. (A.N. per NL)