Libri. La Radio libera, La Radio prigioniera. Ubaldo Ferrini: traccia l’esegesi della radiofonia indipendente italiana

Radio libera radio prigioniera, Ubaldo Ferrini

“Radio libera in libero stato”. Era questo uno dei mood della radiofonia libera nella seconda metà degli anni ’70. Un fenomeno che stava a quegli anni (quasi) quanto i social stanno agli odierni.
Un aggettivo che, da una parte, come oggi per i social, stava a sottolineare la possibilità di esprimersi liberamente e, dall’altra, enfatizzava la decisione della sentenza 202/1976 della Corte costituzionale, che aveva dichiarato l’incostituzionalità del monopolio RAI sulla radiodiffusione sonora (e televisiva) su scala locale (il monopolio al tempo sopravviveva solo per l’ambito nazionale).

La Radio libera, la Radio prigioniera

Nel libro La Radio libera, la Radio prigioniera, lo scrittore Ubaldo Ferrini, già articolista di NL (non è un caso che la postfazione sia curata dal direttore di questo periodico) analizza il fenomeno del passaggio dalla Radio libera alla Radio privata (concetti distanti anni luce sul piano sostanziale sebbene spesso utilizzati come sinonimi) avvenuto poco dopo un lustro.

Radio effimera

In definitiva, l’epopea delle radio libere era già tramontata alla fine dei ’70, lasciando il passo a radio strutturate sul piano commerciale, quasi sempre le uniche in grado di sopravvivere dopo l’euforia iniziale.

Meno di 10 anni di libertà radiofonica

Ferrini, nel suo libro, attraverso ricordi personali da radiofonico duro e puro e contribuzioni di terzi operatori, scompone in tanti elementi il fenomeno e poi lo riassemblea cercando di dargli un senso.  Spiegando acutamente perché la radio, da libera, è diventata – anzi è tornata ad essere, dopo meno di 10 anni di (apparente) sovranità – prigioniera di sé stessa. Quasi fosse il suo destino.

Prigioniera. Di sé stessa

Ma lo scrittore va anche oltre, cercando di comprendere perché la prigionia della radio sia una condizione inevitabile. La radio libera, come la tv indipendente, il giornale autonomo, il social aperto, è un’utopia, è la conclusione disillusa ma realistica di Ferrini.

Revisionismo radiofonico

In un momento di riscoperta (e revisione socio-culturale) degli anni ’70, La Radio libera, la Radio prigioniera di Ubaldo Ferrini è un libro che merita di essere letto tutto d’un fiato. Disponibile in tutti gli store online e nelle principali librerie fisiche. (M.R. per NL)

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