Venezia, 1605, l’ordine pubblico è affidato dalla Serenissima Repubblica ad una ristretta (sei) cerchia di individui: i Signori di notte, giudici e poliziotti di vertice. Ma non sempre all’altezza del compito.
Uno di essi, Francesco Barbarigo, magistrato, sta indagando sull’omicidio di un nobile decaduto, Nicolo Duodo. Il caso è complesso, o forse è il Signore di notte ad esserlo (ed il lettore lo scoprirà strada facendo).
Impreparato e supponente
Certamente Barbarigo non è sufficientemente preparato, nonostante la sua supponenza, visto che fatica ad individuare una pista concreta per risolvere il caso.
Vicoli
Aggirandosi nel mondo più buio di Venezia, tra usurai, bische, contrabbandieri, cortigiane, mercanti, prostitute, truffatori e malaffari generali, il Signore di notte più volte pare sul punto di dare una svolta alle sue indagini. Ma, immancabilmente, si tratta di vicoli chiusi.
Il capitano
Per fortuna, in suo aiuto giunge un capitano delle guardie decisamente più abile (e meno pasticcione) di lui, che lo aiuta a districarsi nella ricerca del colpevole, mentre gli indizi lo spingono dalla città a Murano.
Il sottobosco della Serenissima
Lì il Signore di notte viene a contatto con un sottobosco di aristocratici, nobili in disgrazia (come la vittima del delitto su cui si indaga), informatori e (presunti) bene informati, che tuttavia non sembrano far propendere per una soluzione del caso. Che, anzi, pare complicarsi con sottotrame di delitti irrisolti, ricchezze di dubbia provenienza, sbirri e banditi difficili da distinguere e qualche spazio per relazioni amorose poco chiare come l’intero contesto di una città che è la vera protagonista del thriller.
Il podestà
Nonostante l’abilità del capitano, i nodi non paiono venire al pettine. Almeno finché nel team investigativo non arriva il podestà dell’isola, che aiuterà la coppia a giungere alla complessa soluzione del noir del Barocco.
Crime story del 600
Il Signore di notte è un interessante esperimento di una crime story con ritmi moderni ma stile classico, ambientata nel ‘600. L’autore, Gustavo Vitali, riesce nell’intento tenendo sulla corda il lettore tra finzione e realtà (i personaggi storici sono veri e gli incisi ambientali sono notevoli), tra luci ed ombre, sole e nebbie, fino alla fine, portandoci dalla prolungata non sopportazione del protagonista fino ad una certa comprensione per le sue amare vicissitudini personali.
Serialità
E, soprattutto, creando i presupposti per una serie di romanzi di cui Il Signore della notte potrebbe essere l’ideale numero zero. In vendita sui principali store online.