Nato in un epoca relativamente recente, il riciclaggio ha conosciuto una definizione penale solo a partire dagli anni Settanta.
La sua attitudine a produrre profitti per organizzazioni dedite ad attività criminose ha fatto sì che questo reato sia riconosciuto nei suoi tratti più tipici a livello internazionale. Il fenomeno dell’espansione sulle rotte mondiali si è diffuso poi in questi ultimi anni legandosi alla ricerca e allo sfruttamento di quelle aree geografiche caratterizzate da deboli apparati politico-legislativi, incapaci di fornire adeguate garanzie di regolamentazione e trasparenza nei settori economici e finanziari. La dimensione di globalità assunta dalle organizzazioni criminali ha costretto i governi e le forze investigative a sforzi suppletivi nella logica di internazionalizzare la lotta al riciclaggio. Il maggiore alleato della criminalità infatti – come sottolinea il curatore del testo, Ranieri Razzante (professore e avvocato che insegna Legislazione Antiriciclaggio all’Università di Bologna), nella premessa all’opera – è proprio la frammentarietà degli ordinamenti, che sino ad ora hanno mostrato troppe autonomie di condotte non sempre corrispondenti alla logica di un contrasto uniforme. La pericolosità del fenomeno del riciclaggio risiede nella sua capacità di indebolire i sistemi politici, sociali e finanziari attraverso la nascita e la successiva diffusione dei mercati illeciti paralleli, il foraggiamento del mercato nero e del contrabbando non solo di merci, ma anche di persone. Il volume in oggetto si pone come obiettivo quello di analizzare il riciclaggio a livello transnazionale, sia come "fenomeno" – inteso come morbo dei nostri tempi dal quale scaturiscono conseguenze devastanti sull’economia globale e sul vivere comune – sia dal punto di vista della normativa di prevenzione e repressione. Un fenomeno ormai tanto radicato da imporre e richiedere un approccio multidisciplinare che richiama l’interesse di tutta la comunità internazionale, indotta all’istituzione di organi sovranazionali atti a incentivarne e supportarne l’attività di contrasto. L’aiuto e il contributo dei diversi autori (tra i quali funzionari di banca, avvocati e professori universitari, ufficiali della Guardia di Finanza e esperti di legge), che hanno riunito magistralmente le conoscenze dei paesi interessati e le loro esperienze transnazionali, costituiscono, come dichiarato da Razzante, il vero valore aggiunto dell’opera. Il volume rappresenta il tassello ad oggi mancante nella dottrina antiriciclaggio italiana, e a parte alcune valide eccezioni, in quella internazionale. La prima parte del testo, suddivisa a sua volta in quattro capitoli, si incentra sulla situazione e sul panorama mondiale, analizzando i reati di illeciti fiscali, le istituzioni preventive, la regolamentazione in materia e le possibili sinergie e collaborazioni tra gli stati. La parte seconda, approfondisce il ruolo dell’Unione Europea, ponendo particolare attenzione ai tratti del coordinamento italiano. Il terzo modulo è dedicato ad alcuni paesi extra-europei e alle loro normative antiriciclaggio: tra questi fanno capolino gli USA, la Svizzera, il Principato di Monaco e il Kosovo. Infine l’ultima parte approfondisce le normative di due stati esteri di particolare e rilevante interesse per l’Italia: la Repubblica di San Marino e lo Stato Città del Vaticano. Un’opera di grandissima attualità nel suo complesso, che offre quindi un riferimento aggiornato per operatori e studiosi, ma anche una solida base di analisi su cui costruire future riflessioni per eventuali azioni da intraprendere per superare lacune e criticità. Accrescere l’armonizzazione e l’uniformità dei principi e delle regole, conferire maggior efficacia alla collaborazione tra i paesi e le relative autorità sembrano quindi le mosse fondamentali per rafforzare i mercati a fronte dei continui tentativi di infiltrazione criminale. Il testo, edito da Giuffrè (www.giuffre.it), è in vendita al costo di euro 50,00. (V.R. per NL)